ETTY HILLESUM – PENSIERI – 12 Gennaio 2018

    Il gelsomino

    «Dietro la casa, la pioggia  e la grandine dei giorni scorsi hanno devastato il gelsomino. Più in basso i suoi fiori bianchi galleggiano sparpagliati nelle pozzanghere nere, che ristagnano sul tetto del garage. Ma da qualche parte, dentro di me, questo gelsomino continua a fiorire, esuberante e tenero come in passato. Ed espande i suoi effluvi intorno alla tua dimora, mio Dio. Vedi come mi prendo cura di te! Non ti offro solo le mie lacrime e i miei tristi presentimenti. In questa domenica ventosa e grigiastra, ti porto anche un gelsomino profumato! E ti offrirò tutti i fiori incontrati sul mio cammino, e ce ne  sono davvero tanti. Così a casa mia ti sentirai meglio possibile! E, per fare un esempio a caso: se, chiusa in una piccola cella, attraverso la stretta finestra a sbarre, vedessi volteggiare una nuvola, te la porterei, mio Dio, se solo ne avessi ancora la forza» (12 luglio 1942, pp. 517-518).             

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