STA’ IN SILENZIO DAVANTI AL SIGNORE E SPERA IN LUI – 17 Agosto 2017

È volontà di Dio che coloro che camminano nei suoi comandamenti stiano bene. Non è segno di una fede forte e matura, se questo enunciato ci causa imbarazzo, se diciamo che Dio ha in serbo per noi cose più grandi che preoccuparsi del nostro benessere. Ci sono cristiani che vogliono essere più devoti di Dio stesso; parlano volentieri di lotta, abnegazione, sofferenza e croce, ma provano quasi un imbarazzo per il fatto che la sacra Scrittura non soltanto possa parlare di questo, ma tratti addirittura assai spesso della felicità dei devoti, del benessere dei giusti. Dicono allora che ciò sarebbe veterotestamentario e superato. La prima ragione del loro imbarazzo però risiede nel fatto che il loro cuore è troppo angusto per cogliere tutta la benevolenza di Dio, troppo angusto per onorare Dio anche nell’abbondanza dei doni terreni che egli consente che ottenere a coloro il quali vivono nella sua legge. Essi vogliono ammaestrare la sacra Scrittura e si privano con ciò della piena gioia della loro condizione di cristiani, negando a Dio il ringraziamento dovuto per la sua grande benevolenza.

Quando il nostro salmo promette benessere, felicità e beatitudine a coloro che vivono nella legge di Dio intende che ciò sia preso alla lettera. Naturalmente può parlare in tal modo soltanto chi si accontenta bei doni di Dio come essi giungono, finché gli permettono anche solo continuare a vivere. Soltanto al cuore soddisfatto tutto andrà sempre bene: “quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci”.

Beati non perché non abbiamo difetto, ma perché ricevono tutto dalla mano di Dio. “Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui”(Sal 37, 7). (Dietrich Bonhoeffer, Imparare a pregare)

 

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