‘Mi manchi!’. E’ il ritornello drammatico dei rapporti umani. Quanto è presente questa espressione nella letteratura, nelle canzoni, nella vita. E’ la grande ferita dei cuori umani, perché creati per compiersi nella relazione, nell’amicizia.
Il Figlio di Dio si offre a noi come ‘pienezza’ di ciò che manca al nostro cuore chiedendoci di seguirLo nella missione che il Padre gli affida. Ma cosa vuole il Padre? Cosa rende possibile Dio mandando il Figlio nel mondo?
Cristo viene a dirci che noi manchiamo al Padre, che nel cuore di Dio c’è uno spazio di amore al quale manchiamo, che ci attende. E’ questa la Misericordia: manchiamo a Dio più di quanto ci manchi Lui. Solo facendo esperienza dell’abbraccio misericordioso di Dio nasce nel cuore dell’uomo la partecipazione alla missione di Cristo.
Che cultura nuova, che mondo nuovo, che soluzione diversa dei mille e tragici problemi del mondo d’oggi, si diffonderebbero se imparassimo dall’abbraccio di Dio ad andare verso tutti, e accogliere tutti, con la coscienza e quindi la testimonianza che ogni persona umana sta mancando al Padre, all’abbraccio e al bacio di un Dio che comunica se stesso come Amore, come Misericordia! Che rivoluzione in ogni lotta per la verità, la giustizia, la pace!
«Ma quando da morte passerò alla vita, sento già che dovrò darti ragione, Signore. E come un punto sarà nella memoria questo mare di giorni. Allora avrò capito come belli erano i salmi della sera; e quanta rugiada spargevi con delicate mani, la notte, nei prati, non visto. Mi ricorderò del lichene che un giorno avevi fatto nascere sul muro diroccato del Convento, e sarà come un albero immenso a coprire le macerie. Allora riudirò la dolcezza degli squilli mattutini per cui tanta malinconia sentii ad ogni incontro con la luce. Allora saprò la pazienza con cui m’attendevi; e quanto mi preparavi, con amore, alle nozze.. » (p. David Maria Turoldo).