Prendiamo il caso di Giovanni, quel collega economista particolarmente brillante. Ha fatto un’ottima carriera, ha raggiunto successo e ricchezza. Viene da una famiglia povera, ha dovuto studiare molto per la laurea e poi il dottorato. È difficile negare al suo merito una buona o grande parte del suo successo. Poi però guardiamo meglio. Ci accorgiamo che Giovanni è nato in una famiglia che gli ha voluto bene, poi ha studiato gratis per oltre vent’anni, ha avuto qualche ottimo insegnante che ha creduto in lui, è cresciuto in un ambiente sereno e pieno di stimoli.
Se Giovanni fosse cresciuto altrove, quello stesso Dna non avrebbe avuto le condizioni per poter studiare molto e avere successo. Tutto questo non per sminuire, umiliare o svalutare il talento e la virtù di Giovanni, ma per sottolineare che prima c’è qualcos’altro, un’eccedenza che ha costruito per lui e con lui la sua “casa” e prima ancora i suoi talenti.
(Luigino Bruni)