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SENZA AMORE NON C’È SACRIFICIO – 24 Ottobre 2018

         Gesù ci invita a interrompere l’offerta del sacrificio nel tempio se ci si ricorda che un fratello è offeso nei nostri confronti, per andare a cercarlo e riconciliarsi con lui. Anche noi, quando andiamo a Messa, dovremmo avere questo atteggiamento di riconciliazione con le persone con le quali abbiamo avuto dei problemi.

         (Papa Francesco, Udienza del mercoledì 17 Ottobre 2018)

IL DISPREZZO UCCIDE – 23 Ottobre 2018

         Gesù afferma che, davanti al tribunale di Dio, anche l’ira contro un fratello è una forma di omicidio. Per questo l’apostolo scriverà: «Chiunque odia il proprio fratello è omicida» (1Gv 3,15). Anche l’insulto e il disprezzo possono uccidere. E noi siamo abituati a insultare, è vero. E ci viene un insulto come se fosse un respiro. E Gesù ci dice: «Fermati, perché l’insulto fa male, uccide». Il disprezzo. È una forma per uccidere la dignità di una persona. E bello sarebbe che questo insegnamento di Gesù entrasse nella mente e nel cuore, e ognuno di noi dicesse: «Non insulterò mai nessuno».

(Papa Francesco, Udienza del mercoledì 17 Ottobre 2018)

 

L’ALTRO È SACRO – 22 Ottobre 2018

         «Non uccidere»: questo comandamento rivela che agli occhi di Dio la vita umana è preziosa, sacra ed inviolabile. Nessuno può disprezzare la vita altrui o la propria; l’uomo porta in sé l’immagine di Dio ed è oggetto del suo amore infinito, qualunque sia la condizione in cui è stato chiamato all’esistenza.

(Papa Francesco, Udienza del mercoledì 17 Ottobre 2018)

LA PERDITA DELL’INGENUITÀ – 19 Ottobre 2018

         Capire la verità su se stessi è come un prendere coscienza del proprio egoismo e della propria fragilità, che fa cadere l’ingenua magia del pensare che bastino le buone intenzioni per cambiare il mondo e la vita. C’è veramente una differenza stridente fra l’altezza dei buoni propositi e la presenza del male e dell’egoismo in ciascuno di noi: forse è questo ciò che Dostoevskij chiamava “l’abisso dei doppi pensieri“. Fai qualcosa di bene e t’accorgi che dentro il tarlo del tuo io non ti abbandona. T’accorgi che è sempre grande la potenza del peccato. Gli alti e i bassi si susseguono con un’impressionante frequenza: sul piano psicologico, ma su quello più profondo delle scelte del cuore, degli orientamenti della vita.
         Occorre imparare a convivere con noi stessi, ad accettare questa permanente instabilità psicologica e spirituale. Ma ciò esige di capirne il perché, domandandoci come anche attraverso questo cammino contorto Dio ci ami e voglia farci suoi figli.

(Card. Carlo Maria Martini)

L’INVADENZA DELL’IO – 18 Ottobre 2018

         Se mi immagino davanti a Dio, al Suo sguardo penetrante, non posso non riconoscere come il mio cuore sia mosso tante volte da motivazioni spurie, o, per dirla tutta, da un’invadenza dell’Io, che vuole stare al centro e misurare su di sé tutte le cose, perfino l’agire di Dio. Anche per un’epoca come la nostra, che non percepisce la consistenza e la drammaticità del peccato, non dovrebbe essere difficile riconoscere le conseguenze di questa invadenza: penso alla fatica che tutti facciamo ad uscire dalle pastoie delle nostre motivazioni egoistiche, incapaci di guardare al di là del nostro piccolo calcolo. Dio ci invita a riconoscere le ragioni del nostro disagio di vivere e della nostra mancanza di felicità e di pace, nella fatica e nella paura di amare che ci portiamo dentro, nel sospetto di non essere amati, nella diffidenza di fronte a ogni atteggiamento di amore gratuito.

 (Card. Carlo Maria Martini)

LA DOMANDA RADICALE: LA MORTE – 16 Ottobre 2018

         Provo a mettere in gioco fino in fondo me stesso, ad aprire il mio cuore: se vi guardo dentro, trovo tante domande aperte, che forse sono anche le tue. Come stanno insieme i dolori e le gioie della vita? Quando si pensa a tante sofferenze della gente, qualunque godimento, anche il più legittimo e semplice, sembra scolorire, appare come stonato. Perché invece ha senso? Come si conciliano le gioie autentiche di questo mondo con le prospettive di morte? Perché la morte nel mondo? Perché, se è vero che Dio ci ha salvato, non ci ha liberato dalla necessità di morire? E, dietro la morte, tutti i dolori e le angosce dell’esistenza umana: perché questo immenso cumulo di violenze, ingiustizie solitudini? Sembra che il non senso l’abbia vinta su tutti i fronti: fare i conti con la miseria che copre la terra significa riconoscere la grande difficoltà che tutti incontriamo nel renderci padroni della complessità, nel trovare ragioni che giustifichino la fatica di vivere.

       (Card. Carlo Maria Martini)

IN CERCA DI RISPOSTE VERE – 15 Ottobre 2018

         La “Regola di vita del cristiano” è già tutta nel Vangelo ed è resa vivibile dal dono dello Spirito Santo, che ci è dato nel battesimo e negli altri sacramenti. Il Signore, però, ha voluto salvarci non isolatamente, ma come popolo radunato intorno ai Pastori e chiede loro di interpretare i segni e i bisogni dei tempi. Pertanto ho pensato di stilare un breve testo perché possa aiutare chi ha intrapreso il cammino difficile e meraviglioso della fede a progredire in esso in obbedienza alla volontà del Padre.
         Non è possibile trovare e dare risposte, se non ci sono riconosciute le domande. Una “regola di vita” vorrebbe anzitutto essere un tentativo di dare risposte a domande vere (o forse, più modestamente, l’indicazione di un tracciato, lungo il quale cercare e incontrare risposte vere).

    (Card. Carlo Maria Martini)

A ME IMPORTA – 11 Ottobre 2018

         Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “Me ne importa, mi sta a cuore!“.

     (don Lorenzo Milani)