Francesco attribuisce allo Spirito del Signore il compito di riconoscere chi sia davvero Gesù; l’Ammonizione 1 (FF 142), che è dedicata a come “conoscere” il Signore, affida allo Spirito il compito di farci passare dal semplice “vedere” il Signore Gesù al “vedere e credere” in lui. (…) Il culmine di tale riconoscimento del Signore avviene nell’eucaristia, dove è ancora lo Spirito del Signore che ci fa riconoscere e ricevere come tale il corpo eucaristico di Cristo.
(…) È al medesimo Spirito che Francesco riconosce la capacità di fare di noi la “abitazione e dimora” di Dio, rendendoci “figli del Padre celeste” (come Gesù!) e “sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo”, instaurando con lui una relazione davvero intima e straordinaria”(…):
“Siamo sposi, quando nello Spirito santo l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo.
Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli.
Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri” (FF 178/2).