PREGARE LE VACANZE

 

Insegnaci, Signore, a fare delle nostre vacanze un momento favorevole.
Che possiamo tuffarci in spiagge limpide dove il blu sembra uno ed indivisibile,
ma che possiamo anche tuffarci dentro di noi alla ricerca di quell’interezza a cui tu, Signore, ci chiami.
Che possiamo avventurarci in nuove geografie, curiosi della conoscenza che ci attende in luoghi lontani,
ma senza smettere di avventurarci a guardare in profondità anche ciò che è vicino e già ci appartiene.
Che possiamo camminare, Signore, attraverso le città straniere come pellegrini assetati di bellezza,
sensibili alla diversità che si esprime in forme e lingue diverse,
ma accettando la sfida di abitare con cuore aperto anche la nostra casa, la nostra famiglia, i nostri amici.
Che ti incontriamo, Signore, sulle cime trasparenti dei monti, nella vastità senza nome dei paesaggi,
in quel silenzio d’oro ininterrotto che si respira nei boschi, ma anche sul nostro terreno quotidiano,
nella vita che ci sembra ordinaria (e che, se guardiamo bene, capiremo essere sempre straordinaria),
nel grigiore indistinto dei giorni che etichettiamo come ripetuti e uguali (e che poi, in verità, non lo sono mai).
Che possiamo usare il tempo delle vacanze, Signore, per prolungare il tempo:
il tempo delle conversazioni, il tempo intorno alla tavola, il tempo della lettura,
il tempo dedicato alla gioia, il tempo della contemplazione,
il tempo della cura, il tempo vissuto in Te.

José Tolentino de Mendonça

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