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FRANCESCO DI ASSISI: UN UOMO FEDELE – 12 Giugno 2018

         Francesco di Assisi ha avuto anche i suoi momenti di debolezza e sofferto la prova di tentazioni tremende, ma si è mantenuto fedele perché fedele era stato Colui che per amor nostro aveva consegnato il proprio corpo alla morte. Per questo fu capace di gioire della vita, perché ne aveva compreso fino in fondo il valore; sapeva che tutto passa – decisione improvvida, perciò, il puntare sulle cose – e Dio solo resta.

(Felice Accrocca)

FRANCESCO DI ASSISI: UN UOMO PACIFICATO – 11 Giugno 2018

         Francesco di Assisi era un uomo pacificato, capace a sua volta di trasmettere una straordinaria pace interiore, come mostra la penultima delle sue Ammonizioni (FF 177): 
         Dove è carità e sapienza,
               ivi non è timore né ignoranza. 
         Dove è pazienza e umiltà,
               ivi non è ira né turbamento. 
          Dove è povertà con letizia,
               ivi non è cupidigia né avarizia.
         Dove è quiete e meditazione, 
              ivi non è affanno né dissipazione. 
         Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa, 
              ivi il nemico non può trovare via d’entrata. 
         Dove è misericordia e discrezione, 
               ivi non è superfluità né durezza.

(Felice Accrocca)

QUI ED ORA – 10 Giugno 2018

         La parabola del buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37) conduce a due importanti chiarificazioni. Mentre il concetto di «prossimo» era riferito, fino ad allora, essenzialmente ai connazionali e agli stranieri che si erano stanziati nella terra d’Israele e quindi alla comunità solidale di un paese e di un popolo, adesso questo limite viene abolito. Chiunque ha bisogno di me e io posso aiutarlo, è il mio prossimo.  Il concetto di prossimo viene universalizzato e rimane tuttavia concreto. Nonostante la sua estensione a tutti gli uomini, non si riduce all’espressione di un amore generico ed astratto, in se stesso poco impegnativo, ma richiede il mio impegno pratico qui ed ora.

(Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

 

 

UN AMORE TALMENTE GRANDE… – 9 Giugno 2018

         L’amore di Dio per il suo popolo è talmente grande da rivolgere Dio contro se stesso, il suo amore contro la sua giustizia. Dio ama tanto l’uomo che, facendosi uomo Egli stesso, lo segue fin nella morte e in questo riconcilia giustizia e amore.

(Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

AMATI PER AMARE – 8 Giugno 2018

         L’uomo non può vivere esclusivamente nell’amore oblativo, discendente. Non può sempre soltanto donare, deve anche ricevere. Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. Certo l’uomo può – come dice il Signore – diventare sorgente, dalla quale sgorgano fiumi d’acqua viva (cfr Gv 7,37-38). Ma per divenire una tale sorgente, egli stesso deve bere, sempre di nuovo, a quella prima, originaria sorgente che è Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l’amore di Dio (cfr Gv 19,34).

(Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

L’AMORE È PER SEMPRE – 7 Giugno 2018

         Fa parte degli sviluppi dell’amore, che esso cerchi la definitività, e ciò in un duplice senso: nel senso dell’esclusività – «solo quest’unica persona» – e nel senso del «per sempre». L’amore comprende la totalità dell’esistenza in ogni sua dimensione, anche in quella del tempo. Non potrebbe essere diversamente, perché la sua promessa mira al definitivo: l’amore mira all’eternità.

            (Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

VERAMENTE AMORE – 6 Giugno 2018

         Nel Cantico dei cantici, uno dei libri dell’Antico Testamento ben noto ai mistici, dapprima vi è la parola «dodim», che esprime l’amore ancora insicuro, in una situazione di ricerca indeterminata. Questa parola viene poi sostituita dalla parola «ahabà». In opposizione all’amore indeterminato e ancora in ricerca, questo vocabolo esprime l’esperienza dell’amore che diventa ora veramente scoperta dell’altro e per l’altro. Non cerca più se stesso, l’immersione nell’ebbrezza della felicità, cerca invece il bene dell’amato: diventa rinuncia, è pronto al sacrificio.

      (Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

RICOLMATI DELL’AMORE DI DIO – 5 Giugno 2018

         Siccome Dio ci ha amati per primo (cfr 1Gv 4,10), l’amore adesso non è solo un «comandamento», ma è la risposta al dono dell’amore, col quale Dio ci viene incontro.
         In un mondo in cui al Nome di Dio viene a volte collegata la vendetta o perfino il dovere dell’odio e della violenza, questo è un messaggio di grande attualità e di significato molto concreto. L’amore del quale Dio ci ricolma, deve essere comunicato agli altri.

(Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

LA DIREZIONE DECISIVA – 4 Giugno 2018

         «Abbiamo creduto all’amore di Dio» (1Gv 4,16) – così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o un grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

(Benedetto XVI, DEUS CARITAS EST)

PERCHÉ ALTRI SI INNAMORINO – 3 Giugno 2018

         Molti di noi desiderano fortemente conoscere Gesù, ma spesso faticano a comprendere che Lui solo è la fonte di una vera scoperta di sé, poiché è nella relazione con Lui che la persona giunge, in ultima istanza, a scoprire se stessa. Di conseguenza, sembra che i giovani chiedano testimoni autentici: uomini e donne in grado di esprimere con passione la loro fede e la loro relazione con Gesù, e nello stesso tempo di incoraggiare altri ad avvicinarsi, incontrare e innamorarsi a loro volta di Gesù.

(Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018) 

I GIOVANI E GLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA – 2 Giugno 2018

         I giovani cattolici le cui convinzioni sono in contrasto con l’insegnamento ufficiale desiderano comunque essere parte della Chiesa. D’altra parte, molti giovani cattolici accettano questi insegnamenti e trovano in essi una fonte di gioia. Desiderano che la Chiesa non solo si tenga ben salda ai suoi insegnamenti, sebbene impopolari, ma li proclami anche con maggiore profondità.

 (Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018)

LA RICERCA DEL SENSO DELL’ESISTENZA – 1 Giugno 2018

         Molti giovani non sanno rispondere alla domanda “qual è il senso della tua vita?”. Non sempre riescono a collegare la vita con il senso del trascendente. Tanti giovani, avendo perso fiducia nelle istituzioni, non si riconoscono più nelle religioni tradizionali. Tuttavia, i giovani sono aperti alla spiritualità.
         Oggi la religione non è più vista come il mezzo principale attraverso il quale un giovane si incammina verso la ricerca di senso. Gli scandali attribuiti alla Chiesa – sia quelli reali, che quelli solo percepiti come tali – condizionano la fiducia dei giovani nella Chiesa e nelle istituzioni tradizionali che essa rappresenta. La Chiesa può rivestire un ruolo vitale nell’assicurare che questi giovani non siano esclusi, bensì che si sentano accettati.

(Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018)

USO PRUDENTE DEI SOCIAL MEDIA – 31 Maggio 2018

         Quando ci riferiamo alla tecnologia, è necessario comprendere il duplice aspetto del suo utilizzo. Se da un lato i progressi tecnologici hanno migliorato sensibilmente le nostre vite, è anche necessario farne uso in maniera prudente. Come in tutte le cose, un utilizzo sconsiderato può avere delle conseguenze negative. Mentre per qualcuno la tecnologia ha arricchito le nostre relazioni, per tanti altri ha preso la forma di una dipendenza, diventando un sostituto della relazione umana e persino di Dio. Nonostante questo, la tecnologia è ormai parte integrante della vita dei giovani, e come tale deve essere compresa. È evidente che i giovani di tutto il mondo stiano consumando in maniera ossessiva i prodotti multimediali. È necessario offrire formazione ai giovani su come vivere le loro vite digitali.

(Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018)

I GIOVANI E IL FUTURO – 30 Maggio 2018

         Sogniamo maggiori opportunità, di una società che sia coerente e si fidi di noi. Cerchiamo di essere ascoltati e non solamente di essere spettatori nella società, ma partecipanti attivi. Cerchiamo una Chiesa che ci aiuti a trovare la nostra vocazione, in tutti i suoi significati. Inoltre, tristemente, non tutti crediamo che la santità sia qualcosa di raggiungibile e che sia una via verso la felicità.
         Cerchiamo l’opportunità per poter lavorare e costruire un mondo migliore. A tal proposito, la Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica è in particolar modo strumento d’informazione privilegiato per i giovani cattolici che vogliono perseguire questa vocazione.

(Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018)

VALORIZZARE LE DIFFERENZE – 29 Maggio 2018

Molti giovani sono abituati a vedere la diversità come una ricchezza, è considerano un’opportunità un mondo pluralistico. Il multiculturalismo ha il potenziale di facilitare un ambiente per il dialogo e la tolleranza. Valorizziamo la diversità di idee nel nostro mondo globalizzato, il rispetto per il pensiero dell’altro e la libertà di espressione. Nonostante questo vogliamo anche preservare la nostra identità culturale ed evitare l’uniformismo e la cultura dello scarto. Non dovremmo aver paura della nostra diversità, ma valorizzare le nostre differenze e tutto ciò che ci rende unici.

(Giovani. Riunione pre-sinodale. Roma, 19-24 marzo 2018)