LECTIO DIVINA – 4 Marzo 2018 – III Domenica di Quaresima / B

                  

 

 

Es 20, 1-17; Sal 18/19,8-11; 1Cor 1,22-25; Gv 2, 13-25)

 

 

 

“Non fate della casa del Padre mio un mercato” (Gv 2,16). Così si rivolge Gesù ai venditori del tempio. Gesù con passione difende il Padre, ne da testimonianza invitando ad una preghiera essenziale e vita sobria in un tempio che non è mercato. La liturgia di questa terza settimana di quaresima ci introduce così alla necessità di vita interiore; essendo Gesù stesso il vero tempio ci chiama a vivere la sua resurrezione e ad accogliere il cammino della croce come lui. Compiere la volontà del Padre è il punto centrale della nostra esistenza, questa obbedienza impegna tutta la nostra vita fino a donare noi stessi ai fratelli.

 

Commento alle letture 

 

Nella prima lettura (Es 20, 1-17) Dio ci propone i suoi comandamenti per vivere la sua alleanza con noi, questo “codice dell’alleanza” ci mostra come vivere per rispondere al suo amore e ci guida nei sentieri della vera libertà. Ci viene indicata l’unica direzione per arrivare alla unica meta: l’amore verso il prossimo e verso Dio. Riconoscere il primato di Dio significa “ non ucciderai non ruberainon pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo” ma vivere nell’amore, donando felicità agli altri. E’ l’amore di Dio che si rispecchia nella nostra vita e nelle nostre relazioni fraterne.

 

Nella seconda lettura (1Cor 1, 22-25) San Paolo ci comunica che la salvezza operata da Gesù passa attraverso la croce: “Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati … è potenza e sapienza di Dio”. Nelle diverse sofferenze che incontriamo siamo chiamati, come Cristo, a passare attraverso la croce, accogliendo le nostre e altrui debolezze e nel dono di noi stessi che ci fa permette di vivere in comunione con Dio e con i fratelli. Questa è la vera sapienza.

 

Commento al Vangelo  

 

Il Vangelo di questa domenica (Gv 2, 13-25) ci riporta un Gesù che ammonisce i venditori del Tempio.  Il tempio, luogo della presenza di Dio,  era diventato un luogo di mercato, di interesse e non più luogo di adorazione. Di fronte alla reazione di Gesù, i discepoli «si ricordarono che sta scritto: “lo zelo per la tua casa mi divorerà”». Questo zelo è la grande passione che muove Gesù nel compiere la volontà del Padre. Potremmo allora domandarci: quali passioni ci muovono? Quali sono i nostri desideri? E’ il nostro interesse che conta prima di Dio e degli altri?

Come Chiesa dovremmo aiutarci a ricordare la presenza di Dio tra noi e in noi. Fare memoria di Cristo non solo con la Eucaristia, presenza vera e reale di Dio, ma riportare Cristo nella società, lavoro, famiglia perché solo attraverso la nostra unione intima con Lui possiamo vivere l’amore. Dobbiamo diventare tempio di Dio anche noi, presenza di Dio dove si contempla e si da testimonianza del suo amore.

 

Commento francescano

 

San Francesco viveva nello spirito di santa adorazione, rivolgeva costantemente il suo cuore e la sua mente a Dio e conservava la memoria di Dio dentro di sé. Questo atteggiamento lo portava ad avere uno sguardo bello e libero verso Dio, gli altri. Era per lui un nuovo modo di sentirsi nel mondo, di essere tempio di Dio. La sua vita era segnata dalla consapevolezza che solo Dio poteva riempire i desideri profondi e le domande del suo cuore.

“Cercava sempre un luogo appartato, dove potersi unire non solo con lo spirito, ma con le singole membra, al suo Dio. E se all’improvviso si sentiva visitato dal Signore, per non rimanere senza cella, se ne faceva una piccola col mantello. E se a volte era privo di questo, ricopriva il volto con la manica, per non svelare la manna nascosta. Sempre frapponeva fra sé e gli astanti qualcosa, perché non si accorgessero del contatto dello sposo: così poteva pregare non visto anche se stipato tra mille, come nel cantuccio di una nave. Infine, se non gli era possibile niente di tutto questo, faceva un tempio del suo petto” ( Vita seconda del Celano FF 681)

 

Orazione finale

 

Signore Gesù, oggi ci chiami a nutrirci di preghiera per  vivere in profondità  e verso l’unica meta: l’amore verso Dio e i nostri fratelli. Fa che ti conosciamo veramente, percorrendo i sentieri della autentica libertà.  Amen.

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