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clarisse Farnese
Newsletter n° 23
luglio 2020
SPUNTI DI RIFLESSIONE

UN BUON PASSO VERSO L'ETERNO

LINDO
Soffice e fertile: sono queste le caratteristiche essenziali della terra buona, ideale per accogliere il seme e farlo fruttare. Così dovremmo essere davanti alla Parola di Dio: abbastanza morbidi per poterla accogliere, docili perché nella terra, che è il nostro cuore, l’aria e l’acqua dello Spirito possano liberamente circolare; ricchi di sostanza, ovvero di virtù, di silenzio e di capacità di ascolto, perché la Parola dia frutto nella vita e nelle relazioni. Il tema della terra ci tocca da vicino, come comunità monastica, per due motivi: il colore del nostro abito - il marrone – è un richiamo alla tinta della terra, all’umiltà e semplicità che per san Francesco e santa Chiara devono caratterizzare le nostre vesti, che rendono visibile il cammino di conversione interiore.
Inoltre, con la pandemia e l’interruzione forzata dell’accoglienza, nostra fonte di sostentamento, siamo “tornate” anche noi “alla terra”, attraverso la coltivazione di due orti piuttosto estesi. Molte di noi provengono da un passato “cittadino”, costellato di studi, di viaggi, di comodità lontane dai ritmi, dalle fatiche e dalla bellezza della vita di campagna. Come dice Giovanni Lindo Ferretti, il cantante che, con il ritorno alla fede cattolica è tornato anche alla sua terra sugli appennini tosco-emiliani, “le città possono pensarsi senza Dio e anche contro Dio, per le montagne è più difficile, persino un pensiero ateo si colora, in montagna, di sfumature mistico/religiose”. Ci siamo ritrovate tutte coinvolte in questo lavoro, che ha reso evidente e finalmente vicina e comprensibile la parabola del seminatore, il significato di una vita che, vista da fuori, può sembrare materiale, monotona, faticosa… È sì faticosa, ma accresce l’amore, la pazienza, la cura, la disponibilità a dipendere dalle stagioni, dal clima, dalla luce, dal buio… Proprio in questi giorni, dopo settimane di sforzi per ripulire il terreno da “sorella gramigna”, per ampliare l’area coltivabile, seminare centinaia di piante, piantare pali e reti di sostegno, la terra sta dando il suo frutto e noi ne godiamo con stupore, con gratitudine e con soddisfazione! “Dio si può trovare ovunque”, afferma Ferretti, ma “sugli Appennini è più facile incontrare uomini e donne, per quanto pochi, che vivono il presente senza esserne succubi. Liberi per quel che si può, custodi della propria storia e responsabili della propria sorte. È un buon passo verso l'Eterno”.
LECTIO DIVINA

DIO IN UN SEME

Il Signore si rivela al nostro cuore come il Dio che rimane fedele alle promesse di benedizione fatte, che ci ricorda di puntare sulla sua fedeltà lasciandogli lo spazio di agire nella nostra vita. Attraverso la parabola del seminatore ci rivela che Lui comunica se stesso, cioè il suo amore, a tutti, racchiudendosi in un minuscolo seme, affidato alle nostre cure. Il suo amore sconfinato chiede la nostra risposta e il nostro lavoro di cura e custodia.

12 luglio 2020 - XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A
lectio

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PREGA CON NOI

SALUTO ALLE VIRTU'

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Dal “Saluto alle virtù” di san Francesco d’Assisi
(da SalVir5-18; FF 257-258)

Non c'è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa avere una sola di voi [virtù],
se prima non muore [a se stesso].
Chi ne ha una e le altre non offende,
tutte le possiede,
chi anche una sola ne offende,
non ne possiede nessuna
e le offende tutte e ognuna
confonde i vizi e i peccati.
La santa sapienza
confonde Satana e tutte le sue insidie.
La pura santa semplicità
confonde ogni sapienza di questo mondo
e la sapienza della carne.
La santa povertà
confonde la cupidigia, l'avarizia
e le preoccupazioni del secolo presente.
La santa umiltà
confonde la superbia,
tutti gli uomini che sono nel mondo,
similmente tutte le cose che sono nel mondo.
La santa carità
confonde tutte le diaboliche
e carnali tentazioni e tutti i timori carnali.
La santa obbedienza
confonde tutte le volontà corporali e carnali
e ogni volontà propria,
e tiene il suo corpo mortificato
per l'obbedienza allo spirito
e per l'obbedienza al proprio fratello;
e allora l'uomo è suddito e sottomesso
a tutti gli uomini che sono nel mondo,
e non soltanto ai soli uomini,
ma anche a tutte le bestie e alle fiere,
così che possono fare di lui quello che vogliono,
per quanto sarà loro concesso
dall'alto dal Signore.
E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo
venite infuse nei cuori dei fedeli,
perché da infedeli fedeli a Dio li rendiate.
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