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clarisse Farnese
Newsletter n° 22
luglio 2020
SPUNTI DI RIFLESSIONE

METTERE AL CENTRO UN ALTRO PER VIVERE IL VANGELO

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Nella nostra realtà votata all’autosufficienza e al successo, diventare “piccoli” e imparare da Colui che è “mite e umile di cuore” sembra un traguardo irraggiungibile, se cediamo allo scoraggiamento, oppure irrisorio e trascurabile, se guardiamo al Vangelo di oggi come ad una pia esortazione fuori dal tempo. Per coglierne la bellezza autentica e l’attualità vi proponiamo un passaggio dell’Udienza generale che papa Benedetto XVI pronunciò durante l’Anno della fede sotto il titolo di “Come parlare di Dio?”:
“Per parlare di Dio, bisogna fargli spazio, nella fiducia che è Lui che agisce nella nostra debolezza: fargli spazio senza paura, con semplicità e gioia, nella convinzione profonda che quanto più mettiamo al centro Lui e non noi, tanto più la nostra comunicazione sarà fruttuosa. E questo vale anche per le comunità cristiane: esse sono chiamate a mostrare l’azione trasformante della grazia di Dio, superando individualismi, chiusure, egoismi, indifferenza e vivendo nei rapporti quotidiani l’amore di Dio. Dobbiamo metterci in moto per divenire sempre e realmente così, annunciatori di Cristo e non di noi stessi.
Gesù nella sua unicità parla del suo Padre - Abbà - e del Regno di Dio, con lo sguardo pieno di compassione per i disagi e le difficoltà dell’esistenza umana. Parla con grande realismo e, direi, l’essenziale dell’annuncio di Gesù è che rende trasparente il mondo e [ci dice che]la nostra vita vale per Dio... Dai Vangeli noi vediamo come Gesù si interessa di ogni situazione umana che incontra, si immerge nella realtà degli uomini e delle donne del suo tempo, con una fiducia piena nell’aiuto del Padre. In Lui annuncio e vita si intrecciano. Questo stile diventa un’indicazione essenziale per noi cristiani: il nostro modo di vivere nella fede e nella carità diventa un parlare di Dio nell’oggi, perché mostra con un’esistenza vissuta in Cristo la credibilità, il realismo di quello che diciamo con le parole, che non sono solo parole, ma mostrano la realtà, la vera realtà. E in questo dobbiamo essere attenti a cogliere i segni dei tempi nella nostra epoca, ad individuare cioè le potenzialità, i desideri, gli ostacoli che si incontrano nella cultura attuale, in particolare il desiderio di autenticità, l’anelito alla trascendenza, la sensibilità per la salvaguardia del creato, e comunicare senza timore la risposta che offre la fede in Dio”. (Roma, 28.11.2012)

LECTIO DIVINA

CAMMINARE INSIEME

Facciamo fatica a comprendere come si possa sperimentare il ristoro, prendendo il giogo su di sé. Infatti, pensando al giogo ci viene immediatamente alla mente uno strumento di oppressione, costrizione e fatica, ma è chiaro che il Signore ci sta rivelando qualcos'altro. E ci sta dicendo che solo i piccoli si lasciano regalare la possibilità di vivere in modo nuovo la stessa vita di tutti i giorni. Solo i piccoli infatti si lasciano guidare.

5 luglio 2020 - XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A

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PREGA CON NOI

RENDI IL MIO CUORE SIMILE AL TUO

PREGHIERA

Gesù, tu hai detto: «Imparate da me
che sono mite e umile di cuore
e troverete riposo alle anime vostre.»
Sì, Signore mio e Dio mio,
l'anima mia riposa nel vederti
rivestito della forma e della natura di schiavo,
abbassarti fino a lavare i piedi dei tuoi apostoli.
Ricordo ancora le tue parole:
«Vi ho dato l'esempio, perché anche voi
facciate come ho fatto io.
Il discepolo non è più del Maestro.
Se voi comprenderete ciò,
sarete beati mettendolo in pratica.»
Le comprendo, Signore,
queste parole uscite dal tuo cuore
mansueto e umile.
Le voglio mettere in pratica
con l'aiuto della tua grazia.
Tu però, o Signore,
conosci la mia debolezza:
ogni mattino prendo l'impegno
di praticare l'umiltà
e alla sera riconosco che ho commesso ancora
ripetuti atti di orgoglio.
Voglio, mio Dio,
fondare la mia speranza soltanto su di te.
Poiché tutto puoi
fa' nascere nel mio cuore
la virtù che desidero.
Per ottenere questa grazia
dalla infinita tua misericordia ti ripeterò spesso:
«Gesù, mite e umile di cuore,
rendi il mio cuore simile al tuo.»

(S. Teresa di Lisieux)

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