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clarisse Farnese
Newsletter n° 20
giugno 2020
SPUNTI DI RIFLESSIONE

L'EPICENTRO DEL CUORE

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Lo sguardo d’amore infinito del Padre, che dà consistenza e slancio alla missione di ogni cristiano, ci raggiunge spesso attraverso la mediazione di coloro che, amandoci, allontanano dal nostro cuore le paure che il Vangelo di oggi (Mt 10, 26-33) individua molto bene. A due giorni dalla Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, che da vari anni coincide con la Giornata di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, vogliamo dedicare queste righe introduttive proprio a loro che, in queste settimane di pandemia, nonostante i rischi e i timori legati al contagio, hanno continuato a portare consolazione e conforto ai malati e alle famiglie più colpite. Lo facciamo ricordando alcune delle parole che Papa Francesco rivolse loro nel 2016 in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia: “Il Cuore del Buon Pastore non è soltanto il Cuore che ha misericordia di noi, ma è la misericordia stessa. Lì risplende l’amore del Padre; lì mi sento sicuro di essere accolto e compreso come sono; lì, con tutti i miei limiti e i miei peccati, gusto la certezza di essere scelto e amato. Guardando a quel Cuore rinnovo il primo amore: la memoria di quando il Signore mi ha toccato nell’animo e mi ha chiamato a seguirlo, la gioia di aver gettato le reti della vita sulla sua Parola (cfr Lc 5,5). […] Il pastore secondo Gesù ha il cuore libero per lasciare le sue cose, non vive rendicontando quello che ha e le ore di servizio […] Non si ferma dopo le delusioni e nelle fatiche non si arrende; è infatti ostinato nel bene, unto della divina ostinazione che nessuno si smarrisca. Per questo non solo tiene aperte le porte, ma esce in cerca di chi per la porta non vuole più entrare. E come ogni buon cristiano, e come esempio per ogni cristiano, è sempre in uscita da sé. L’epicentro del suo cuore si trova fuori di lui: è un decentrato da sé stesso, centrato soltanto in Gesù” (Francesco, 3 giugno 2016, Omelia per la Solennità del SS. Cuore di Gesù).
LECTIO DIVINA

SENTIRCI SUOI CI FA AFFRONTARE TUTTO

“Credo davvero che il cristianesimo sia anche questione di stile. Noi siamo chiamati ad annunciare la Verità, ma non tutti i modi di farlo sono giusti. Cristo ci ha insegnato il modo della mansuetudine e questa dovrebbe diventare la cifra della nostra vita che non è: va tutto bene, ho tutto sotto controllo, riesco a fare tutto, ho capito tutto, ma sentirci innanzitutto suoi e per questo trovare la forza per affrontare tutto il resto” (don Luigi M. Epicoco). Questa è la grande speranza che la liturgia oggi ci dona nella dodicesima domenica del Tempo Ordinario: facciamola nostra e viviamola!
21 giugno 2020 - XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A
lectio

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PREGA CON NOI

PREGHIERA PER VINCERE LE PAURE

BARCA

Gesù, Ti presento tutte le mie paure:
la paura di essere rifiutato da Dio,
la paura nei confronti degli altri,
la paura dinanzi al futuro e a situazioni difficili,
la paura di dare una brutta impressione di me stesso.
Ti presento tutte le mie insicurezze,
i miei dubbi, le mie incertezze,
il disprezzo che a volte sento di me stesso e della mia vita.
Per queste paure e insicurezze
mi sento come in mezzo a una tempesta.
Tu hai detto agli apostoli sul lago di Galilea in tempesta:
"Coraggio, sono Io, non temete!".
Dillo anche a me e nel mio cuore si placheranno
le onde furiose dell'insicurezza e della paura.
Liberami da ogni dubbio e incertezza irragionevole,
da ogni disprezzo di me stesso e della vita.
Sii Tu il mio coraggio, la mia sicurezza,
il mio punto d'appoggio, la mia forza di vivere e di agire.
Infondi in me il Tuo Spirito Santo
che è Spirito di potenza e di libertà.

Confido e spero in Te. Amen.

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