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UOMINI CAMBIATI DALL'AMORE
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Il Vangelo di domenica prossima, 7 giugno, Domenica della Santissima Trinità, descrive l’incontro notturno fra Nicodemo, membro del Sinedrio, e Gesù. Sul tema dell’”incontro” con Cristo vogliamo allora proporvi una riflessione tratta da “La libertà di Dio”, intervento che don Luigi Giussani (1922-2005), teologo e fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, fece al Meetingdi Rimini del 1983.
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«La libertà di Dio realizza la sua presenza attraverso degli uomini che la sua presenza ha cambiato […] la presenza del Dio fatto uomo si rivela attraverso questi uomini cambiati. Il segno adeguato di questo cambiamento è quella capacità di unità, agli uomini impossibile, che si chiama, con un nome intero, Chiesa: Paolo VI l’ha chiamata, in uno suo discorso, “una entità etnica – cioè un popolo – sui generis”. La parola “incontro” indica la modalità originale con cui la proposta che Dio fa di sé, in Cristo, diventa esistenziale, cioè diventa persuasiva ed operativa per l’uomo. Così, attraverso l’apparentemente fortuito – che appare come fortuito perché l’incontro è un momento fortuito, non previsto, non creato, non progettato – l’uomo si trova abbracciato e ad abbracciare la totalità, il Dio fatto Uomo, nel mistero del Suo corpo sensibile che è la Chiesa. Così, come l’istante è la soglia dell’eterno, un incontro resta funzione della partecipazione dell’uomo al disegno totale.
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Per rafforzarlo nella titubanza e nella paura che l’uomo prova, Dio s’accompagna a lui nel cammino, iniziando una pedagogia universale attraverso l’amicizia con un uomo, Abramo, e un popolo che ne sarebbe disceso; non solo, arrivando al culmine espressivo, ad “esaurire” la sua infinitezza, in un certo senso, Dio personalmente diventa uomo tra gli uomini e vi rimane, creando, dentro il grande fiume dell’umanità, questa corrente che veicola il senso della totalità, perché veicola Cristo, [che è] la Chiesa[…]».
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L'AMORE CHE LIBERA L'UOMO
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Questa domenica celebriamo la Ss. Trinità, che rappresenta la comunione intima tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Se non accogliamo Gesù, il Figlio, come manifestazione dell'Amore Trinitario, siamo condannati alla solitudine e al fallimento nella nostra vita. Se lo Spirito Santo, che ci insegna a condividere l'amore disinteressato, fraterno e smisurato (agàpeocaritas) di Dio per l'umanità, non viene ad abitare in noi, non nasciamo alla luce. Se non colmiamo il vuoto che c'è nel nostro cuore con quello che veramente desidera, l'Amore del Padre, non avremo la Vita Eterna.
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7 giugno 2020 - Santissima Trinità/A
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PREGHIERA PER QUANDO SI E' TRISTI E STANCHI
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Le due Grazie che il Signore dona sono: la tristezza e la stanchezza.
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La tristezza perché obbliga alla memoria.
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La stanchezza perché mi obbliga alle ragioni per cui faccio le cose.
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Fa’ o Dio che una positività totale guidi il mio animo,
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in qualsiasi condizione mi trovi, qualunque rimorso abbia,
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qualunque ingiustizia senta pesare su di me,
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qualunque oscurità mi circondi,
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qualunque inimicizia, qualunque morte mi assalga,
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perché Tu, che hai fatto tutti gli esseri, sei per il bene.
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Tu sei l’ipotesi positiva su tutto ciò che vive.
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(don Luigi Giussani, 1922-2005)
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