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"Con voi ascolto ciò che dico"
(Gregorio Magno)

Newsletter n°23
giugno 2021
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Cari amici, vi informiamo che
la Diretta
della Lectio Divina e dei vespri
è sospesa per tutta l'estate.

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PENSIERI DA VIVERE

TUTTO QUELLO CHE FAI

PUÒ ESSERE UN CAMMINO

VERSO DI ME

lavorazione
Dio non dice: “Questo cammino conduce fino a me, mentre quell’altro no”; dice invece: “Tutto quello che fai può essere un cammino verso di me, a condizione che tu lo faccia in modo tale che ti conduca fino a me” (Il cammino dell'uomo, M. Buber).

La vita in Monastero è molto intensa, densa di momenti di preghiera, di meditazione, di lavoro, di studio, di incontri. Non “facciamo cose” diverse rispetto agli uomini e alle donne che vivono in famiglia, lavorano, studiano, incontrano gli amici, ma il “modo” e il senso non possono che essere orientati al Vangelo. La scelta di lasciarsi condurre fino a Lui è frutto di una ricerca che conosce alti e bassi, che non sempre sgorga spontaneamente dal nostro cuore e necessita di un confronto fra di noi, di preghiera fatta insieme, di felici intuizioni, di momenti di incertezza e, a volte, di un po’ di…sana follia!

Qualche anno fa abbiamo iniziato ad esplorare il mondo della ceramica, partendo da qualche nozione appresa in parte su Internet e in parte da persone del mestiere; grazie al coinvolgimento di un maestro ceramista che con passione ha iniziato a trasmetterci la sua arte, abbiamo mosso i primi passi. Nel frattempo la comunità si è arricchita di sorelle con competenze artistiche più specifiche. Abbiamo navigato a vista, avanzando davvero a piccoli passi e, ancora oggi, sappiamo di avere un lungo cammino da percorrere. La ceramica è scuola di bellezza, di manualità, e anche di pazienza, di attesa (che un oggetto sia ben plasmato, che asciughi, che venga perfezionato con la carta vetrata, cotto, dipinto e poi ricotto…); è un’attività che si fa necessariamente insieme (c’è chi plasma, chi incide, chi dipinge, chi “carica” il forno…ogni tanto serve anche qualcuno che pulisca il laboratorio per bonificarlo dalla tanta polvere che si accumula lavorando!).

L’argilla, come tutti i materiali, ha determinate regole ed entro queste regole l'artista può muoversi per creare. Con essa si possono realizzare alcuni tipi di oggetti ed altri no; si può modellare solo in alcuni modi (se cerchi di lavorare l'argilla come si lavora il legno, non ne caverai nulla di buono); inoltre è lei a dettare i tempi di lavorazione all'artigiano e non il contrario. Come il legno, il vetro, il ferro… va “ascoltata” per comprenderne le "condizioni" e le logiche. Ma chi ha creato le “leggi” sottostanti l’argilla e i suoi usi? Lavorandola ci si accorge che, una volta compreso che esiste un recinto entro cui muoversi (il “come fare”), si sperimenta che il “cosa fare” è un'attività in cui intervengono l'intuizione e delle forze che sono del mondo invisibile. Da qui nasce la domanda: “Con chi sto entrando in relazione?”. Con il Creatore, che desidera la nostra partecipazione alla Sua opera: partecipazione attiva, coinvolta e coinvolgente.

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LECTIO DIVINA

SEGUITE L'UOMO CON LA BROCCA D'ACQUA

"Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo»".
Gesù non consegna subito l'Eucarestia, prima manda i suoi discepoli a preparare quel momento. Devono infatti cercare e seguire un uomo con una brocca d'acqua.
6 giugno 2021 - SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO
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PENSIERI PER PREGARE

I TRAMPOLINI DELLA QUOTIDIANITA'

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Nulla sarebbe mediocre, perché tutto sarebbe voluto da te.
Nulla sarebbe troppo pesante, perché tutto avrebbe radice in te.
Nulla sarebbe triste, perché tutto sarebbe voluto da te.
Nulla sarebbe tedioso, perché tutto sarebbe amore di te.
Noi siamo tutti dei predestinati all'estasi,
tutti chiamati a uscire dai nostri poveri programmi
per approdare, di ora in ora, ai tuoi piani.

Noi non siamo mai dei miserabili lasciati a far numero,
ma dei felici eletti,
chiamati a sapere ciò che vuoi fare,
chiamati a sapere ciò che attendi, istante per istante, da noi.

Persone che ti sono un poco necessarie,
persone i cui gesti ti mancherebbero,
se rifiutassero di farli.
Il gomitolo di cotone per rammendare, la lettera da scrivere,
il bambino da alzare, il marito da rasserenare,
la porta da aprire, il microfono da staccare,
l'emicrania da sopportare:
altrettanti trampolini per l'estasi,
altrettanti ponti per passare dalla nostra povertà,
dalla nostra cattiva volontà
alla riva serena del tuo beneplacito.

(da Che gioia credere, Madeleine Delbrel)

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