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"Con voi ascolto ciò che dico"
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Cari amici, vi ricordiamo che
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ogni sabato alle h 18:15
vi aspettiamo per la Diretta
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della Lectio Divina e dei vespri
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sul sito www.clarissefarnese.it
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LE AMICHE DI DIO
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"Il servo non sa quello che fa il suo padrone" (Gv 15, 15), l'amico, invece, conosce. Forse non sempre capisce, ma è unito all'altro da "un'intimità, dove tutto è comune e dove la prevalenza è quella dell'amore" (Mons. Carlo Ferrari, 1910-1992). Prendiamo spunto dal Vangelo di questa domenica, 9 maggio, per raccontarvi, in breve, due storie "viste dal Monastero", le storie di due ragazze, Michela e Chiara, di 20 e 28 anni, giovani, belle, portate in Cielo accanto all'Amico, forse troppo presto, da un tumore aggressivo, invadente, offensivo della loro bellezza estetica.
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"A una donna non toccate il viso e i capelli..." ha detto don Donato celebrando una messa per Chiara, insieme ai suoi genitori e alla nostra Comunità... eppure, messe a nudo da un male che le ha ferite nel corpo e nel volto, "biglietti da visita" oggi fin troppo idolatrati, entrambe hanno amato e pregato fino alla fine, raffinate da una sofferenza che ha accresciuto la loro naturale attenzione e dedizione alla famiglia e agli amici.
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Siamo grate alle loro famiglie per avere voluto condividere con noi l'esempio di forza, di amore e di fede di queste "figlie del nostro tempo": troppo spesso si generalizza superficialmente sui giovani, sulla loro (presunta) incapacità di dare senso e profondità all'esistenza. Michela e Chiara hanno aperto, per chi le ha conosciute e accompagnate, uno spiraglio su una dimensione essenziale, irrinunciabile, persa la quale si muore davvero: quella dell'anima, legata a Dio da un dialogo così intimo da spargere luce tutto intorno, una luce visibile anche a noi.
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Parole come "amore", "dono di sè", "trasfigurazione", "speranza" non sono più vuote, astratte, incomprensibili: con Michela e Chiara hanno preso corpo, vita, con loro il Dio misterioso si è lasciato vedere e toccare. "Nella vita esistono il bello e il brutto... e il bruttissimo", ci ha detto il papà di Chiara: quel "bruttissimo" capace di deturpare due vite in fiore non ha tolto a queste famiglie l'amore e la fede, la certezza del messaggio di amore e di coraggio che queste figlie hanno loro consegnato. Anche noi lo abbiamo ricevuto e siamo loro riconoscenti per averci aperto, con semplicità e nonostante il dolore, il loro cuore di genitori, per aver condiviso con noi le pagine più importanti del libro della vita.
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TUTTI LA CERCANO, MA DOVE SI TROVA?
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In questa sesta domenica di Pasqua risuona la parola di Gesù ai suoi “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. In questo tempo difficile che l’umanità intera sta vivendo è terapeutico per ciascuno di noi tornare a questa parola di speranza. Tornare ad affidarci a Colui che per amore nostro ci indica la Via da percorrere e ricordare che il desiderio di Dio su di noi è che sperimentiamo la gioia piena.
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9 maggio 2021 - VI DOMENICA DI PASQUA/B
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LA RISERVA SEGRETA DEL BENE
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Voglio che tu sappia che non sei qui per caso e che capiterà sempre più spesso di salutare le persone che ami alla stazione, di non rivederle per settimane e mesi… Le vedrai cadere nella voragine dei giorni e ti verrà da piangere e maledire, da spaccare le vetrine. Ma le distanze sono ponti non possono dividere noi che abbiamo raccolto la luce dal pozzo degli occhi, abbiamo visitato il tronco rotto della notte. Voglio che tu sappia che non sei sola mai e che in ogni centimetro di vuoto c’è una festa, una moltitudine e che ogni sorriso viene -ricordatelo, mi raccomando- dalla riserva segreta del bene. Sappi che ci sarà da domandarsi il senso di tutto, che alla fine non ci sarà una vera fine e capirai che l’amore era l’unica domanda buona, l’unica risposta giusta.
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