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"Con voi ascolto ciò che dico"
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Cari amici, vi ricordiamo che
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ogni sabato alle h 18:15
vi aspettiamo per la Diretta
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della Lectio Divina e dei vespri
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sul sito www.clarissefarnese.it
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IMPARARE DALLA VITE
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Il nostro orto ci fornisce non solo frutta e verdura ma anche moltissimi spunti per comprendere meglio la vita quotidiana e la Parola di Dio, che è ricca di immagini e parole desunte dal mondo contadino.
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Nel comprendere il vangelo di questa V Domenica di Pasqua ci sono venute in aiuto le prime foglioline dalla talea di vite che abbiamo piantato nel nostro orto. Si tratta solo di germogli, da cui si svilupperanno i tralci, e saranno poi i tralci a portare frutto. In tutto questo processo di crescita sono indispensabili le cure dell’agricoltore che mantiene in vita e salute la pianta, la concima e la pota a tempo debito. Perché le viti per crescere meglio devono essere potate, devono abbandonare i rami secchi che impediscono a quelli nuovi di crescere e far sbocciare nuovi frutti. Frutti migliori.
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ABBIAMO BISOGNO DI CHI CI POTI
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Noi uomini siamo davvero come i tralci che hanno bisogno di essere potati: abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi la via, che ci scuota dai nostri torpori, che recida ciò che ci fa disperdere le energie e la vita. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
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ABBIAMO BISOGNO DI CHI CI DÀ LA VITA
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Come i tralci sopravvivono se rimangono innestati nella vite, così noi non esistiamo da noi stessi ma abbiamo bisogno di rimanere attaccati a Colui che ci dà la vita, alla sorgente della vita. Siamo solo canali in cui passa la linfa, di cui non siamo né proprietari né gestori. Possiamo solo accoglierla e farla fluire attraverso di noi affinché giunga fino al frutto e lo faccia maturare. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
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LA NATURA DELL'AMORE
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“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore”: per parlarci di Dio, del Padre, Gesù ricorre a immagini estremamente concrete, ci presenta realtà di cui possiamo fare esperienza con tutti e cinque i sensi. Imparare la vita e la fede dalla terra, dalla natura ci rieduca alla pazienza, alla cura dei legami, alla gratuità della pianta che matura un frutto che darà nutrimento, gioia, soddisfazione all’agricoltore e a chiunque ne potrà godere. La vite, come ogni pianta, non matura per se stessa e non trattiene il frutto; è libera e gratuita, come solo l’amore vero sa essere, e non è mai in perdita: se nessuno approfitta del suo dono, lo lascia tornare alla terra e prepara se stessa per maturare, fiorire e fruttificare di nuovo.
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2 maggio 2021 - V DOMENICA DI PASQUA/B
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CHE TU FACCIA UN VINO GENEROSO
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Il tempo è un regalo che tu ci fai,
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ma un regalo che non si conserva.
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Tutto il tempo che tu mi dai.
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Le giornate dei miei anni.
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Le ore delle mie giornate.
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A me spetta riempirli, serenamente,
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con calma, ma riempirli tutti, fino all'orlo.
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Per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
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Tu faccia un vino generoso,
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come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
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Non Ti chiedo questa sera,
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il tempo di fare questo e poi ancora quello che io voglio,
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ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente,
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quello che tu vuoi ch'io faccia.
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In questo sta la felicità.
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