Newsletter n° 12
marzo 2021
LOGO_DR_TRASP
vestizione_barbara
foto-0x6
Anno di
San Giuseppe

Vi aspettiamo ogni sabato alle h 18:15 in Diretta

per la Lectio Divina e i vespri

sul sito www.clarissefarnese.it
sulla nostra pagina Fb CLARISSE FARNESE
PENSIERI DA VIVERE

OBBEDIRE A DIO,

OBBEDIRE ALLA REALTA'

baby-1271742_960_720
Obbedire alla realtà significa mettersi in ascolto di ciò che mi accade intorno. Oggi più che mai siamo tentati di chiudere gli occhi e le orecchie di fronte ad una realtà inedita, dolorosa, incerta. Desideriamo, invece, imparare a interrogarla, ad attraversarla senza paura di rivolgere a Dio Padre i nostri dubbi, le angosce, le ribellioni, i desideri. Per questo vi offriamo una riflessione utile di padre Carlos Padilla, della Comunità dei Padri del Santuario di Schoenstatt (Madrid):

«Mi apro all’amore che Dio effonde nella mia anima anche quando viene coperto di spine. La rinuncia fa parte dell’obbedienza per amore. Il “Sì” alla mia realtà com’è è un salto nel vuoto.
Mi sembra che obbedire a Dio sia semplice quando i miei desideri coincidono con i suoi. Ma quando esprimono divieti il mio cuore si turba. Preferisco la compagnia dell’inferno?
Divento limitato nella mia dedizione. Povero nel mio “Sì” davanti a Dio che mi chiede di compiere un salto di fede e d’amore. Commenta padre Josef Kentenich*: “Una sana obbedienza lascia margine alla franchezza”.

Mi piace quell’obbedienza familiare in cui posso esprimere ciò che sento, ciò che vedo. Le mie reticenze, le mie paure. Se non posso parlare, come posso obbedire come un cadavere? Un’obbedienza di questo tipo mi toglie la pace. Un’obbedienza in cui posso essere sempre me stesso è quella del bambino davanti a suo padre. Dice ciò che pensa. E alla fine può obbedire con il cuore tranquillo. Ma non ha trattenuto niente nel cuore. È importante esercitare la franchezza.

Non voglio essere un soldato che non pensa, che non ha un’opinione propria, che non fa che eseguire gli ordini. Voglio rimanere saldo nei miei valori, nei miei criteri, nella mia aspirazione alla santità. Non voglio mettere da parte tutto quello che sono per obbedire ciecamente. Allo stesso tempo, però, voglio imparare a dire “Sì” a quello che mi chiedono. Assumere quello che mi ordinano, proibiscono o esortano a fare o a smettere di fare. Padre Kentenich diceva che l’obbedienza “non equivaleva alla debolezza, ma presupponeva una forza maggiore, culmine di una sana energia”.

Obbedire presuppone un cambio di vita. Seguire cammini diversi da quelli pensati. Obbedire al volere di Dio nascosto nelle voci degli uomini. Chi obbedisce non è debole. Serve un cuore forte per obbedire fino alle ultime conseguenze. Il mio cuore desidera solo ciò che desidera. Non vuole il male che mi fa soffrire. Non anela a dare la vita se comporta sofferenza.
Mi fa paura non obbedire per egoismo e comodità. Mi rifugio nella protezione della mia zona sicura. Qui sto bene. Qui sono me stesso. E non voglio che i progetti mi cambino. Non voglio obbedire a Dio. Non desidero obbedire a chi non conosco.

Gesù mi guarda e confida in tutto ciò che posso arrivare a fare».

(*Josef Kentenich, 1885-1968, fondatore del Movimento apostolico di Schoenstatt)
LECTIO DIVINA

OBBEDIENZA: OBBLIGO O LIBERTA'?

“Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore”, così scrive Geremia; e questa stessa legge è scritta dentro Gesù che, “pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì”. Questa V Domenica di Quaresima veniamo invitati a considerare sotto un’altra luce l’obbedienza: non più come un obbligo e dovere da subire dall’esterno, quanto piuttosto come un atto libero, proveniente dall’interno, che responsabilmente si sceglie di compiere. Da esso scaturiscono la vera pace e la libertà. Se l’uomo si porrà come fine questa meta e con l’aiuto di Dio cercherà di raggiungerla, diventerà reale il motto su cui Giovanni XXIII fondò il suo ministero pietrino: OBOEDIENTIA ET PAX.
21 marzo 2021 - V DOMENICA DI QUARESIMA/B
lost-1605501__340
PENSIERI PER PREGARE

CONCEDIMI UNA VITA CHE TI PIACCIA

beach-1852945_960_720
Rendimi, Signore mio Dio, obbediente senza ripugnanza,
povero senza rammarico, casto senza presunzione,
paziente senza mormorazione, umile senza finzione,
giocondo senza dissipazione, austero senza tristezza,
prudente senza fastidio, pronto senza vanità,
timoroso senza sfiducia, veritiero senza doppiezza,
benefico senza arroganza,
così che io senza superbia corregga i miei fratelli
e senza simulazione li edifichi con la parola e con l’esempio.

Donami, o Signore, un cuore vigile
che nessun pensiero facile allontani da te,
un cuore nobile che nessun attaccamento ambiguo degradi,
un cuore retto che nessuna intenzione equivoca possa sviare,
un cuore fermo che resista ad ogni avversità,
un cuore libero che nessuna violenza possa soggiogare.

Concedimi, Signore mio Dio, un’intelligenza che ti conosca,
una volontà che ti cerchi, una sapienza che ti trovi,
una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia,
una fiducia che, alla fine, ti possegga.

(San Tommaso d’Aquino)
2021: VIII centenario della REGOLA NON BOLLATA
di san Francesco d'Assisi
F_Lettera_800_Rnb
"Leggendo la Regola non bollata si ha la sensazione di orizzonti che si aprono, di prospettive che spalancano l’anima e fanno entrare nel cuore aria fresca: a distanza di 800 anni!"

Da "Vivere e seguire - Lettera dei Ministri generali francescani"
clicca il logo per entrare nel sito
LOGO_DR_TRASP_150
facebook youtube