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Da sabato 20 febbraio
Vi aspettiamo alle h 18:15 in Diretta
(anziché alle 17.30)
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sul sito www.clarissefarnese.it
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sulla nostra pagina Fb CLARISSE FARNESE
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PIU' DI PRIMA
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Il 7 dicembre scorso il confessore della nostra comunità, don Roberto Fabiani, è stato ricoverato per avere contratto il Covid. Per alcuni giorni abbiamo temuto che potesse non superare la malattia. Poi, i primi segni di miglioramento e la lenta guarigione fisica, che prosegue ora con una abbondante convalescenza, necessaria per recuperare le forze e poter rientrare nella parrocchia di Marta, paese del viterbese affacciato sul lago di Bolsena, che attende con ansia il ritorno del suo amatissimo sacerdote. Gli abbiamo chiesto di condividere con noi l’esperienza della malattia e dell’isolamento, gli effetti che uno “stop” imposto ad un uomo attivo come lui, costruttore di tante relazioni, ha avuto sulla sua vita. Volentieri, senza aggiungere commenti, vi inoltriamo il suo messaggio di fede e di speranza:
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«"Tutto tornerà come prima". Dall'inizio della pandemia queste parole... scritte, colorate, disegnate, stampate... No. Non è possibile che tutto torni come prima. Se così fosse sarebbe il segno che il Covid potrebbe cantare vittoria. Proprio perché provati, scontrati, misurati dal virus dobbiamo dare altra misura, altro valore alla vita, alla quotidianità. Sto vivendo personalmente questa scelta. Mi sto chiedendo se vivendo il contagio da Covid (mi sono ammalato il 1° dicembre scorso e sono stato ricoverato il 7) e avendo avuto il dono della guarigione, non debba desiderare un di più, un meglio nel mio vivere. Vaccino e cure fanno la loro parte è vero, ma il cuore? Lo stile di vita? La dimensione umana e l'interiorità? Non potrà essere come prima. Il ricordare l’Egitto mi fa desiderare la Terra promessa. La vigilanza sul contagio mi induce ad essere eco di vita buona, luminosa. Vivere l'infermità inflitta dal Covid per me ha il significato di un piano di verifica per una ripartenza, stimolato dal fatto che "sorella morte "avrebbe potuto imporre il suo giogo. Ho e abbiamo un impegno di attenzione, di vigilanza e di preghiera. Ciò che quotidianamente ascoltiamo deve renderci attenti e desiderosi del vero bene e fare tutto il possibile per raggiungerlo insieme, come anche Papa Francesco ci esorta a fare nella "Fratelli tutti". In questa settimana siamo invitati ad offrire preghiere per le vittime della pandemia. È un gesto al contempo altamente umano e di fede in Dio che Solo può salvarci. Maria, data a noi come Madre degli uomini e dei popoli, interceda per tutte le creature che vivono nel creato».
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DIMMI CON CHE DIO VAI E TI DIRO' DOVE STAI ANDANDO
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Il Vangelo della III Domenica di Quaresima ci presenta la scena della cacciata dei mercanti dal tempio, narrandoci un Gesù furibondo per la passione che lo anima. «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».Non sprechiamo il tempo prezioso che ci è concesso e facciamone un'occasione per interrogarci: "A chi obbedisci nella vita? Chi suscita le tue passioni? In nome di chi ti metti in cammino? Dimmi con che Dio vai e ti dirò dove ti porta la strada imboccata! Perché se ci facciamo un'immagine di Dio sbagliata, falliamo anche nel dar forma all'umanità." (Lidia Maggi)
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7 marzo 2021 - III DOMENICA DI QUARESIMA/B
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AL POSTO DELLA NOSTRA ANSIA, DONACI LA TUA PACE
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Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.” Al tuo comando, i malati venivano guariti.
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Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
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Guarisci coloro che sono ammalati per il virus. Possano riacquistare forza e salute grazie a un'assistenza sanitaria di qualità.
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Guariscici dalla nostra paura, che impedisce alle nazioni di lavorare insieme e ai vicini di aiutarsi reciprocamente.
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Guariscici dal nostro orgoglio, che può farci presumere invulnerabilità rispetto a una malattia che non conosce confini.
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Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.” Al tuo comando, i malati venivano guariti.
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Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
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Signore, Gesù Cristo, guaritore di tutti, resta al nostro fianco in questo tempo di incertezza e di dolore.
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Sii accanto a coloro che ci hanno lasciati a causa del virus. Possano riposare con te, nella tua pace eterna.
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Sii accanto alle famiglie dei malati e delle vittime. Nella loro preoccupazione e sofferenza, difendili dalla malattia e dalla disperazione. Possano fare esperienza della tua pace.
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Sii accanto ai medici, agli infermieri, ai ricercatori e a tutti i professionisti della salute che, correndo rischi per sé, cercano di curare ed aiutare le persone colpite. Possano conoscere la tua protezione e la tua pace.
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Sii accanto ai leader di tutte le nazioni. Concedi loro lungimiranza per agire con carità e vera sollecitudine per il benessere delle persone che sono chiamati a servire. Dà loro saggezza per investire in soluzioni a lungo termine, che aiutino a prepararsi ad eventuali future epidemie o a prevenirle. Possano essere abitati dalla tua pace, mentre lavorano insieme, per conseguirla sulla terra.
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Che siamo a casa o all'estero, circondati da molte persone che soffrono per questa malattia o solo da poche, Signore, Gesù Cristo, resta con noi, mentre resistiamo e piangiamo, mentre perseveriamo e ci prepariamo.
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Al posto della nostra ansia, donaci la tua pace.
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Signore, Gesù Cristo, guariscici.
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(Kerry Weber, editore esecutivo di America Magazine, rivista dei gesuiti statunitensi)
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2021: VIII centenario della REGOLA NON BOLLATA
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di san Francesco d'Assisi
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"Leggendo la Regola non bollata si ha la sensazione di orizzonti che si aprono, di prospettive che spalancano l’anima e fanno entrare nel cuore aria fresca: a distanza di 800 anni!"
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Da "Vivere e seguire - Lettera dei Ministri generali francescani"
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