Newsletter n° 1
gennaio 2021
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Anno di
San Giuseppe

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PENSIERI DA VIVERE

LA SPERANZA E' AUDACE

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Nella Fratelli tutti viene ricordato: la speranza non è qualcosa che si acquista da soli e vivendo da soli, indipendentemente dagli altri. No, la speranza si costruisce insieme, riscoprendosi sorelle e fratelli. Papa Francesco, nella Laudato si’ [=LS], dopo aver ammesso che “c’è un grande deterioramento della casa comune” invita ad avere speranza, perché essa “ci invita a riconoscere che c’è sempre una via di uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi” (LS n.61). Laudato si’ diceva che il mondo è una rete di relazioni (bisogna ricordare che la “relazione” è una delle principali categorie francescane), dove tutto è connesso (cfr. LS n. 117); la Fratelli tutti dice che questa rete di relazioni si sta purtroppo deteriorando; che la minaccia è l’isolamento; ma propone anche la cura e ribadisce che la speranza si trova nella cultura dell’incontro (cfr. FT n. 30).
Come generare la cultura dell’incontro? Per misurare il livello della nostra attenzione verso gli altri, ci possiamo chiedere se “vedere qualcuno che soffre ci dà fastidio, ci disturba, perché non vogliamo perdere tempo per colpa dei problemi altrui” (FT n. 65). Uno degli auguri da fare, e non solo per questo tempo di Natale, è quindi quello di avere più coraggio nell’assumere “il modello del buon samaritano” (FT n. 66) e nel far “risorgere la nostra vocazione di cittadini del nostro Paese e del mondo intero, costruttori di un nuovo legame sociale” (FT n. 66). Infatti, “ogni altra scelta conduce o dalla parte dei briganti oppure da quella di coloro che passano accanto senza avere compassione del dolore dell’uomo ferito lungo la strada” (FT n. 67). Con questo augurio sorge un’altra domanda: come possiamo essere ancora più creativi e non abbandonarci ad “edificare una società di esclusione”, ma far “propria la fragilità degli altri” (FT n. 67)? Come possiamo essere più attenti al prossimo? Come essere ancor più audaci nel farci vicini agli ultimi? (cfr. FT nn. 233-235).

(La speranza è audace, Lettera di Natale dei Ministri generali francescani, Assisi, 25 dicembre 2020)
LECTIO DIVINA

DOVE STA L'INTERRUTTORE?

Attraverso la liturgia odierna siamo chiamati a fare nuovamente una scelta sapiente e saggia, non intrisa di nozioni, che alla fine lasciano il tempo che trovano, ma una scelta che vada alla radice della nostra vita, al senso più profondo che ci fa “vedere” l’Eterno infinito promessoci dal Signore, che sta oltre il nostro quotidiano limitato, che spesso si perde nelle minuzie e rimane avvolto nelle tenebre. Ci viene regalata la grazia di una Luce che dà Vita: la vogliamo accogliere per essere, finalmente, vivi?
3 gennaio 2021 - II DOMENICA DOPO NATALE
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PENSIERI PER PREGARE

LA SPERANZA

venerdì
La speranza non è ottimismo.
La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo.
La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato.
Che abbia successo o meno.
O abbiamo la speranza in noi, o non l’abbiamo;
è una dimensione dell’anima,
e non dipende da una particolare osservazione del mondo
o da una stima della situazione.
La speranza non è una predizione,
ma un orientamento dello spirito e del cuore;
trascende il mondo che viene immediatamente sperimentato,
ed è ancorata da qualche parte al di là dei suoi orizzonti.

(Vaclav Havel)

2021: VIII centenario della REGOLA NON BOLLATA
di san Francesco d'Assisi
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"Leggendo la Regola non bollata si ha la sensazione di orizzonti che si aprono, di prospettive che spalancano l’anima e fanno entrare nel cuore aria fresca: a distanza di 800 anni!"

Da "Vivere e seguire - Lettera dei Ministri generali francescani"
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