LOGO_DR_TRASP
profess sr grazia
Newsletter n° 46
dicembre 2020

Vi aspettiamo ogni sabato alle h 17:30 in Diretta

sul sito www.clarissefarnese.it
sulla nostra pagina Fb CLARISSE FARNESE
SPUNTI DI RIFLESSIONE

COME SARA' QUESTO NATALE?

presepe-assisi-131336
In molti si sentono spaesati di fronte alle feste natalizie imminenti e alle restrizioni che condizioneranno la normale organizzazione di pranzi, cene e riunioni famigliari, conditi di brindisi e di scambi di doni. “Come sarà questo Natale?”, se non potremo incontrarci, trascorrere diverse ore tra i fornelli e poi seduti a tavola a godere di piatti ricchi e speciali? Cerchiamo di superare il dispiacere comprensibile di fronte all’eventualità di dover rinunciare ai piaceri più “sensibili” legati a questa festa e di approfittare di questo momento storico particolare, per molti difficile da comprendere e da accettare, per recuperare il cuore del Natale, il reale motivo del nostro festeggiare.
Il recupero di ciò che è essenziale passa attraverso una fase di amarezza, di rifiuto del tutto naturale: siamo attratti dai piaceri, dalla buona tavola, dal calore, dall’estetica, dal chiasso, dalle luci (elettriche)… farne a meno, in un primo momento, ci costa. Se superiamo, però, questa fase spiacevole e domandiamo a Dio di fare luce (quella vera) su questo tempo di dolore, di farci avvertire la Sua presenza, di rinascere nei nostri cuori distratti dal benessere, dalla fretta, dalla paura, entriamo nella vita dello spirito, dove il Signore riempie l’anima di una pace profonda e duratura: se Lui è accanto a ciascuno, nessuno è solo e tutti siamo legati, indipendentemente dalle distanze, da una parentela soprannaturale. Il Papa, nell’ultima enciclica “Fratelli tutti”, ci ricorda che siamo tali perché ciascuno è figlio di Dio, di un Dio che si è fatto uomo, carne, sentimenti, carezze, parole, guarigione…
Come abbiamo ricordato la settimana scorsa nel commento francescano alle Letture, san Francesco amava festeggiare più di tutte le altre feste “con ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù” (Celano, Vita seconda). All’amico Giovanni Velita, signore di Greccio, grazie al quale realizzò il famoso primo presepe della storia, disse: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Al suo arrivo, Francesco “vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà”. Il Santo di Assisi, che il Papa a più riprese ha indicato come modello di vita concreto, ci fa strada in questo Santo Natale dell’anno 2020 perché sia occasione di ritorno lieto, appassionato, a ciò che è semplice, povero, essenziale.
LECTIO DIVINA

DOVE ABITA DIO?

La liturgia di questo avvento ci ha portato per tappe a sostare, anzi ad entrare dentro il nostro cuore per verificare la nostra vigilanza (I domenica); per constatare a che punto siamo nel cammino di conversione (II domenica); per renderci consapevoli della Persona su cui poggiamo la nostra speranza (III domenica). Questa quarta e ultima Domenica sollecita nel nostro cuore una domanda ben precisa: Maestro dove dimori?.
20 dicembre 2020 - IV DOMENICA DI AVVENTO/B
Nizar Ali Badr 14
PREGA CON NOI

CON NOI

img
Nascendo nel presepe, Dio stesso inizia
l'unica vera rivoluzione
che dà speranza e dignità
ai diseredati, agli emarginati:
la rivoluzione dell'amore, la rivoluzione della tenerezza.
Dal presepe, Gesù proclama,
con mite potenza,
l'appello alla condivisione con gli ultimi
quale strada verso un mondo più umano e fraterno,
dove nessuno sia escluso ed emarginato.
In questo nuovo mondo
inaugurato da Gesù
c'è spazio per tutto ciò che è umano
e per ogni creatura.
Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti,
dalle donne che portano le brocche d'acqua ai bambini che giocano...:
tutto ciò rappresenta la santità quotidiana,
la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni,
quando Gesù condivide con noi la sua vita divina.

(Francesco, Admirabile signum– Lettera apostolica sul significato e il valore del presepe, 2019)
clicca il logo per entrare nel sito
LOGO_DR_TRASP_150
facebook youtube 
MailPoet