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Newsletter n° 44
dicembre 2020

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

L’INTELLIGENZA DELLE COSE DI DIO

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“Consolate, consolate il mio popolo”, dice Dio per bocca di Isaia; e “Egli vi battezzerà in Spirito Santo”, grida nel deserto Giovanni Battista parlando del Messia. “Consolazione” e “Spirito Santo” sono due termini strettamente connessi: in greco parakaleo significa consolare, chiamare presso di sé, e “il Paraclito”, il consolatore, colui che si pone accanto a me per istruirmi, il maestro interiore, è proprio lo Spirito Santo. E consolare significa restituire completezza a chi soffre per una privazione: non significa solo, come siamo abituati a pensare, stare vicino a chi soffre, a chi è “solo”, dare un abbraccio a chi è nel pianto; significa restituire uno sguardo più ampio a chi, nel dolore generato da una perdita, non riesce a vedere la sua vita nella sua interezza. Questo è ciò che opera in noi lo Spirito Santo che, ricevuto con il Battesimo, resta spesso per molti cristiani un “perfetto sconosciuto” (Papa Francesco, 2016). “Lo Spirito Santo ci guida «a tutta la verità» (Gv 16,13); ci guida non solo all’incontro con Gesù, pienezza della Verità, ma ci guida anche “dentro” la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio”; esso “ricorda e imprime nei cuori dei credenti le parole che Gesù ha detto, e, proprio attraverso tali parole, la legge di Dio – come avevano annunciato i profeti dell’Antico Testamento – viene inscritta nel nostro cuore e diventa in noi principio di valutazione nelle scelte e di guida nelle azioni quotidiane, diventa principio di vita” (Francesco, 2013).
Non lasciamo che lo Spirito resti “prigioniero del nostro cuore”: “Lo Spirito, memoria vivente della Chiesa, ci ricorda che siamo nati da un dono e che cresciamo donandoci; non conservandoci, ma donandoci. Ci troviamo nella carestia della speranza e abbiamo bisogno di apprezzare il dono della vita, il dono che ciascuno di noi è.Perciò abbiamo bisogno dello Spirito Santo, dono di Dio che ci guarisce dal narcisismo, dal vittimismo e dal pessimismo” (Francesco, Pentecoste 2020).
In queste settimane di Avvento, Maria diventa l’emblema di colei che, accogliendo pienamente lo Spirito, ha dato a Dio un corpo di carne: “Pensiamo a Maria che «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore»(Lc 2,19.51). L’accoglienza delle parole e delle verità della fede perché diventino vita, si realizza e cresce sotto l’azione dello Spirito Santo. In questo senso occorre imparare da Maria, rivivere il suo “sì”, la sua disponibilità totale a ricevere il Figlio di Dio nella sua vita, che da quel momento è trasformata. Attraverso lo Spirito Santo, il Padre e il Figlio prendono dimora presso di noi: noi viviamo in Dio e di Dio. Ma la nostra vita è veramente animata da Dio?” (Francesco, 2020).
LECTIO DIVINA

DALLA VITA "MIA" ALLA VITA "DI DIO"

In questa seconda settimana di Avvento risuona la parola di Giovanni Battista “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. La liturgia di questa domenica è un invito alla conversione, alla penitenza, alla vigilanza. Il battesimo dello Spirito Santo di cui parla Gesù è condividere la stessa vita divina perché lui è il fuoco che infiamma tutto il mondo con il suo amore e consuma in ciascuno di noi tutto ciò che non porta il segno di questo amore e appartenenza a lui.
6 dicembre 2020 - II DOMENICA DI AVVENTO/B
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PREGA CON NOI

PARLA CON LUI!

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Lo Spirito Santo è quello ci muove a lodare Dio,
ci muove a pregare: ‘Prega, in noi’.
Lo Spirito Santo è quello che è in noi
e ci insegna a guardare il Padre e a dirgli: ‘Padre’.
Ci libera da questa condizione di orfano
nella quale lo spirito del mondo vuole portarci.
Davvero io ci credo
o è una parola, per me, lo Spirito Santo?.
Cerchiamo di parlare con Lui e dire:
‘Io so che Tu sei nel mio cuore,
che Tu sei nel cuore della Chiesa, che Tu porti avanti la Chiesa,
che Tu fai l’unità fra tutti noi,
ma diversi tutti noi, nella diversità di tutti noi’.
Dirgli tutte queste cose
e chiedere la grazia di imparare
– ma praticamente, nella mia vita –
cosa fa Lui.
Èla grazia della docilità a Lui:
essere docile allo Spirito Santo.
Questa settimana facciamo questo:
pensiamo allo Spirito e parliamo con Lui.

(Da un’omelia di Papa Francesco, 9 maggio 2016)
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