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clarisse Farnese
Newsletter n° 38
ottobre 2020

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

LE PICCOLE STORIE DENTRO LA STORIA

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Prendendo spunto dalle letture odierne, in particolare dalla prima (Es 22, 20-26), raccontiamo la storia di un bambino ivoriano di sei anni, fuggito dal suo paese insieme ai genitori e alla sorellina Rama. Sappiamo bene che il tema dei profughi e degli sbarchi, che interessa quotidianamente le coste del nostro paese, è complesso e va seriamente dibattuto guardando sia alle necessità contingenti di chi cerca un rifugio dalla fame e dalla guerra sia a quelle a lungo termine, che chiedono un’inversione di rotta dei rapporti internazionali che portano allo sfruttamento e impoverimento delle popolazioni più fragili del pianeta. Dentro questo quadro così ampio, vogliamo stringere l’obiettivo sulla piccola storia di un piccolo innocente, specchio di tante vicende che si consumano ai quattro angoli della terra.
Juniò Diara lascia la Costa d’Avorio con la famiglia e raggiunge la Libia, dove purtroppo il papà viene ucciso. Il bimbo convince la mamma Aisha e la sorellina ad imbarcarsi per l’Europa; lui, dopo cinque mesi trascorsi presso una zia, si nasconde su un peschereccio, unico bambino in mezzo ad un gruppo di adulti. Giunto a Porto Empedocle, rimane in quarantena sulla Moby Zaza, accudito e protetto da una donna ivoriana, mamma di un neonato. Questa nave, come il ventre della balena di Giona, lo riporta sulla terra e lo restituisce alla vita: al centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto rivede la mamma e la sorella e, come testimonia lui stesso, “le ho abbracciate tanto, tanto, per un sacco di tempo” (cfr. Il Piccolo Missionario, ottobre 2020).
Sono storie, queste, di fuga, di paura, di dolore, di affetti che non dovrebbero rimanere escluse dalle nostre riflessioni, che andrebbero conosciute e ricordate per dare anima e cuore alle scelte politiche ed economiche. Le raccontiamo e ricordiamo innanzitutto a noi e a voi che ci seguite, perché la vita delle persone, delle famiglie, non perda mai terreno di fronte all’apparente ineluttabilità degli interessi di potere.
LECTIO DIVINA

SI PUO' MISURARE L'AMORE?

Questa domenica veniamo interrogati su come e con quale sentimento aiutiamo e sosteniamo gli altri nei loro bisogni e necessità. Siamo meri cerimonieri o rubricisti che eseguono punti di una lista di cose da fare, o rendiamo concreta "la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita", percorrendo "la via che unisce Dio e l'uomo" (Papa Francesco, Misericordiae Vultus)? Da come ci poniamo nei confronti dell'altro, si vede cosa abita il nostro cuore. Se siamo aperti e disponibili ad accoglierlo ed amarlo per come è, così come noi siamo stati amati da Dio, nonostante i nostri limiti e le nostre fragilità.
25 ottobre 2020 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A
mercoledì
PREGA CON NOI

OTTOBRE, MESE DI

SAN GIUSEPPE

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Padre, Tu hai affidato a San Giuseppe ciò che avevi di più prezioso: il Bambino Gesù e sua madre, per proteggerli dai pericoli e dalle minacce dei malvagi.

Concedi anche a noi di sperimentare la sua protezione e il suo aiuto. Lui, che ha provato la sofferenza di chi fugge a causa dell’odio dei potenti, fa’ che possa confortare e proteggere tutti quei fratelli e quelle sorelle che, spinti dalle guerre, dalla povertà e dalle necessità, lasciano la loro casa e la loro terra per mettersi in cammino come profughi verso luoghi più sicuri.

Aiutali, per la sua intercessione, ad avere la forza di andare avanti, il conforto nella tristezza, il coraggio nella prova.

Dona a chi li accoglie un po’ della tenerezza di questo padre giusto e saggio, che ha amato Gesù come un vero figlio e ha sorretto Maria lungo il cammino.

Egli, che guadagnava il pane col lavoro delle sue mani, possa provvedere a coloro a cui la vita ha tolto tutto, e dare loro la dignità di un lavoro e la serenità di una casa.

Te lo chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio, che San Giuseppe salvò fuggendo in Egitto, e per intercessione della Vergine Maria, che egli amò da sposo fedele secondo la tua volontà. Amen.

(Preghiera di Papa Francesco per la 106ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020)

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