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clarisse Farnese
Newsletter n° 34
settembre 2020

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I "Sì" CHE GENERANO VITA

martedì
Lasciarsi generare dallo Spirito Santo e generare nello Spirito Santo sono frutti della risposta all'iniziativa di Dio. Dio propone per amore, l'uomo risponde ed è chiamato a rinnovare la sua disponibilità, a collaborare attivamente, a riconoscere le proprie cadute ed a rialzarsi con fiducia, consapevoli che l'uomo nuovo è una creazione dello Spirito Santo e non sua.
A questo proposito riportiamo di seguito una parte della domanda di ammissione alla professione solenne, scritta da sr Grazia.

“Bisogna nascere dall’alto” - dice il Signore Gesù a Nicodemo - bisogna “lasciarsi generare dallo Spirito di Dio”. E’ così che nella mia vita ha iniziato a prendere forma “l’uomo nuovo”, ciò che ognuno di noi da sempre è destinato ad essere. La mia vita intera è una lunga gestazione nel grembo di questa comunità, anche se prima non era visibile… dove insieme siamo chiamate per Grazia a divenire donne trasparenti alla Grazia. Sono grata al Padre delle Misericordie perché mi ha reso parte integrante di questa fraternità di Sorelle Povere; da sempre Lui in me ha suscitato la nostalgia del dono di sorelle con cui vivere la bellezza della vita fraterna. La misura sconfinata dell’Amore Trinitario, reso visibile a noi dal Cristo, ci unisce a Lui come tralci alla vite, ci rende capaci di amarci le une alle altre come Lui ci ha amato, ci dona uno sguardo misericordioso sull’umanità e sull’intera creazione. Mi sento generata alla fede da questa comunità e insieme ad essa oggi voglio iniziare a generare alla fede uomini e donne capaci di riconoscere nel proprio cuore la voce dello Spirito che grida: “Abba Padre”. E’ un passaggio e un avvio di processi che richiede tutta la vita, e che il Signore mi sta facendo percorrere grazie all’azione dello Spirito e mediante il servizio che mi chiedete quotidianamente.

LECTIO DIVINA

I "Sì" CHE APRONO ALLA LIBERTA'

La vera obbedienza non è dire “Sì” ed eseguire quanto chiesto, rinunciando a discernere o facendo costantemente violenza a sè stessi. È piuttosto la capacità di metterci in discussione aprendoci a possibilità nuove, a strade non conosciute, a prospettive non immaginate, che a volte risultano sorprendenti, altre volte faticose. Lo sforzo di collocarci ogni giorno dove Dio ci chiede di stare è infatti una componente essenziale dell’obbedienza, che però poi apre a nuovi spazi di libertà. E se questa libertà interiore non arriva, qualcosa ci sta sfuggendo; in qualcosa ci stiamo arenando.
27 settembre 2020 - XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/A


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PREGA CON NOI

TI OFFRO LA MIA POVERTA'

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In questa festa in cui ciascuno porta
come offerta le sue vittorie sul male,
stetti male, Signore mio, quando mi accorsi
di starmene là tutto povero.
La sua Rugiada inondò il mio spirito
e fu come una nuova Pasqua.
I suoi fiori: ecco tutti i miei doni...
sono come corone intrecciate
posate alla porta dell' orecchio.
Benedetta la Nube
che mi ha donato la sua pioggia.

(Efrem Il Siro)
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