Alla radice della preghiera cristiana vi è la Parola di Dio contenuta nelle Scritture. Pertanto è essenziale trasmettere la conoscenza delle Scritture: infatti, “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo ” ( Gerolamo).
La Parola di Dio non solo parla a noi, ma di noi. Mentre la leggiamo essa ci legge; mentre la comprendiamo, comprendiamo noi stessi; mentre la interpretiamo, essa ci interpreta : “La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12- 13 ). Porre la Scrittura al cuore della vita di preghiera aiuterà il passaggio da una
spiritualità spesso impastata di devozionalismi, al formarsi di un retto sensus fidei che sosterrà in modo robusto una fede matura.
La lectio divina è la forma tradizionale di approccio alla Scrittura che cerca di fare della lettura del testo biblico l’ingresso in una relazione con il Signore che parla attraverso la pagina biblica.
Aperta dalla preghiera con l’invocazione allo Spirito, la lettura del testo (lectio) si prolunga nell’approfondimento del senso teologico-spirituale dello stesso (meditatio) per giungere alla risposta orante alla Parola (oratio) e sfociare nella contemplazione (contemplatio). Con la lectio e la meditatio l’orante fa emergere il messaggio del testo, mentre con l’oratio e la contemplatio risponde alla Parola coinvolgendosi in prima persona e leggendo la propria vita personale ed ecclesiale alla luce della Parola di Dio.
La lectio divina è esperienza spirituale teologicamente solida e sicura, accessibile a tutti e quanto mai efficace nella maturazione della fede.