(Passione e virtù secondo san Francesco d’Assisi e i Padri della Chiesa)
Chi dunque può, affliggendosi ogni giorno, continuare a vivere nell’ira invece di diventare mansueto? (Simone il Nuovo Teologo, “Catechesi”)
Talvolta vogliamo sì perdonare, ma ponendo delle condizioni. Siamo degli illusi. Siamo capaci di perdonare incondizionatamente? Siamo in grado di assumerci parte di responsabilità che ci spetta quasi sempre, quando il nostro prossimo è irritato con noi?
Alcune ferite, per esempio quelle della sensibilità, non guariranno mai. Per questo il perdono non va misurato sul sentimento. È sempre possibile, perché sta su un altro piano.
Il perdono comincia con la preghiera per noi stessi, affinché perdoniamo come il Padre nostro perdona. E poi prosegue con la preghiera per i nemici, cosicché devotamente intercediamo per loro presso di te, non rendendo a nessuno male per male (San Francesco, “Orazione sul Padre nostro”). Così, nel perdono, si tratta di azione e non di sentimento: si perdona, si tace e si muore per risorgere.
L’esperienza di Dio è un incontro con la misericordia.
(Suzanne Giuseppi Testut)