SENZA TIMORE – 30 Novembre 2018

         Nel Vangelo di Marco si parla di una vedova (12,41-44) Per questa donna la debolezza non diventa un pretesto: molto probabilmente le offerte gettate nel tesoro del Tempio venivano annunciate a voce alta. Questo contributo era perciò considerato come un’occasione di orgoglio, una sorta di sfilata di alta società, per coloro che volevano ostentare la loro ricchezza. Eppure questa vedova non teme il giudizio, non si vergogna, non teme il confronto. Chi ama non ha paura. Chi ama veramente sa stare in una relazione anche con il poco che ha. Chi si vergogna della propria povertà, sta nella relazione da seduttore, non da amante.
         Questa vedova è la donna che sa amare, perché come un’altra vedova (1 Re 17,10ss) che l’ha preceduta nella storia, accetta anche di restare senza niente perché l’altro possa vivere.
         Non sappiamo se questa vedova avrà avuto la possibilità di continuare a vivere una volta tornata a casa, ma di certo sappiamo che ha amato fino in fondo, così come ha potuto.

(Gaetano Piccolo)

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