LECTIO DIVINA – 1 Gennaio 2018 – Maria Santissima Madre di Dio

 

                       

 

     

   

         Nm 6,22-27; Sal 67 (66), 2.3.5-6.8; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

 

 

All’inizio dell’anno la liturgia ci propone la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Nel passo del Vangelo di Luca (Lc 2,16-21), Maria ci indica l’atteggiamento decisivo per situarsi con chiarezza negli eventi imprevisti della vita e dentro il dono del tempo che scorre. Dice infatti l’evangelista che Maria, dopo l’annuncio dell’angelo, si pone in ascolto della volontà di Dio, per cercare di comprenderla: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”(v 19); “serbare” e “meditare” sono i verbi di chi decide di non lasciarsi sfuggire la preziosità delle cose, di chi non punta sulla quantità delle esperienze ma sulla qualità; di chi  impara, dal vissuto proprio e degli altri, a ringraziare piuttosto che a fuggire.

Maria per il suo ‘si’ al Signore, per questa sua capacità di lasciar fluire in Lei la grazia può  salvare il suo popolo accogliendo nel suo grembo il Figlio di Dio “nato da Donna”(Gal 4,4), e così portare al mondo quella pace che Dio ha promesso ad Aronne “il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”(Nm 6,26).

Affidiamo perciò alla Vergine Maria il nostro desiderio di pace affinché ella soccorra l’umanità afflitta e sofferente a causa della violenza e della guerra.

 

Commento alle letture     

 

La prima lettura (Nm 6,22-27) e il salmo responsoriale (Sal 67 (66), 2.3.5-6.8) ci parlano del desiderio che coabita sia nel cuore dell’uomo che nel cuore di Dio di conoscersi, incontrarsi, e ‘bene-dirsi’ vicendevolmente: “porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò”( Nm 6,27 ), fa dire Dio ad Aronne per mezzo di Mosè. Questa ‘Bene-dizione’ affidata ai sacerdoti da parte di Dio (e oggi affidata anche a noi) era come un segno, un sigillo da cui il popolo riconosceva la sua appartenenza a Dio.

 

Nella seconda lettura questa benedizione giunge a compimento: “nella pienezza del tempo” (Gal 4,4) viene nel mondo del Figlio di Dio “nato da donna” (Gal 4,4). Tramite Maria, Dio  riscatta l’uomo schiavo della legge: infatti ci dice Paolo che il Figlio di Dio si è sottomesso alla legge “è nato sotto la legge”(Gal 4,4) per renderci con la sua venuta nel mondo “figli adottivi”(cfr. Gal 4,5) e così aprirci la strada dell’amore pieno. Questo significa che Gesù con la sua incarnazione è venuto a liberarci da tutto ciò che ci ostacola nel cammino verso Dio.

Come Gesù si pone in ascolto del Padre e obbedisce per salvare l’uomo, così ciascuno di noi è chiamato ad ‘ascoltare’ (questo il significato della parola Obbedienza) i bisogni e i dolori dell’uomo di oggi: cooperando alla diffusione del Regno di Dio, cerchiamo di far rifiorire in noi e negli altri la parte più autentica, quella profondità interiore che rende l’uomo simile a Dio.

 

Commento al Vangelo

 

Nel brano del Vangelo scelto (Lc 2,16-21) Maria (con Giuseppe e il bambino nella mangiatoia), dopo aver ricevuto la visita dei pastori, è illuminata dalle loro parole sentendoli parlare di suo figlio come del ‘Salvatore’. L’evangelista ce la presenta in attenta meditazione del mistero del suo bambino, con gli occhi bassi e il corpo spossato.  Ha appena partorito ma è cominciata in lei la vera ‘gestazione’, quella del cuore. Aveva “concepito nella carne” ( cfr. Lc 1,31), ora deve meditare nel suo cuore. Non basta averlo concepito nel grembo, occorre che il cuore raccolga quella fragile speranza e la doni al mondo. ‘Ogni vita nasce dal cuore, compresa quella del Figlio di Dio’.

Maria è presentata come ‘la credente’, pur non capendo a pieno il mistero che l’avvolgeva, non può prescindere dalla Parola ascoltata,  conserva queste parole, le serba con sé, come un tesoro intimo nel suo cuore. 

 

Commento francescano

           

Dio benedice il suo popolo, la benedizione si compie pienamente con la nascita di Gesù. Anche Chiara benedice le sue figlie, leggiamo dalle Fonti Francescane (2856-2858):Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte , come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo e in terra i figli e le figlie, e con le quali un padre e una madre spirituali benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen.

Siate sempre amanti di Dio, delle vostre anime e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite di osservare quanto avete promesso al Signore.

Il Signore sia sempre con voi, e ora voi siate sempre con Lui. Amen”.

 

Preghiera conclusiva

 

Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a te, figlia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro. Amen  (Ufficio della Passione FF 281).

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