La compassione va oltre le regole. Se non abbiamo la fortuna di esserlo già da sempre, come si diventa compassionevoli? Stando con la propria crudeltà, con l’indifferenza, sentendola, contemplandola e rinunciando ad agirla. Non negare i cosiddetti sentimenti negativi, ma anzi percepire il peso, il sapore, il restringimento dello spazio della coscienza che portano con sé è il primo passo verso la compassione; farsi spazzini del cuore, anziché arredatori di luoghi non visitati, non puliti a fondo, con lo sporco nascosto sotto un impeccabile tappeto. Chi crede di essere buono è pericoloso. Solo conoscere la propria capacità di nuocere e addestrarsi a non esercitarla può far accedere alla bontà fondamentale, o intelligenza del cuore.
Chandra Candiani