LECTIO DIVINA – 10 Dicembre 2017 – II DOMENICA DI AVVENTO / B

 

              

 

 

              Is 40,1-5.9-11;Sal 84/85,9-14;2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8

                     

 

 

In questa seconda settimana di Avvento risuona la parola di Giovanni Battista: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Mc 1,3), convertitevi! Tutta la liturgia di questa domenica è un continuo richiamo alla conversione, ad attendere Gesù. Siamo chiamati a riconoscere Cristo nei diversi avvenimenti della nostra storia, nel nostro quotidiano e a cercare l’incontro con Lui con un atteggiamento di vigilanza, preghiera e consolazione.

 

Commento alle letture

 

Nella prima lettura, il profeta Isaia ( 40,1-5.9-11) ricorda che Dio sta compiendo un ‘nuovo esodo’ con il popolo ebreo deportato a Babilonia. Annunziando il ritorno a Gerusalemme, Dio vuole infondere al suo popolo una grande speranza, una visione nuova con la fine della ‘tribolazione’. Consolate il mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme (v. 1)” significa quindi aprirsi alla fiducia e speranza, alla salvezza che viene da Dio; significa cogliere la novità della vita che Dio continua ad offrirci. Consolare rivela l’aprirsi ad una ‘nuova vita’ per ogni uomo, nonostante essa sia legata alla precarietà e fragilità. Anche noi possiamo consolare i nostri fratelli, essere portatori di liete notizie, diventare benedizione per coloro che non attendono più nulla.

Nella seconda lettura, Pietro (2Pt 3,8-14) ricorda che “davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo” (v.8) rispondendo così ai diversi cristiani che in quel tempo attendevano il ritorno di Cristo per giudicare il mondo. Il vero discepolo di Cristo, ci dice San Pietro, lo attende con la santità della propria vita, nella preghiera, è costruttore di pace, sceglie la giustizia e vive in questo modo non come uno ‘spettatore’ ma partecipa con le sue opere alla salvezza del mondo.

 

Commento al Vangelo

 

Gesù viene subito presentato come il “Figlio di Dio”, lui è il protagonista della narrazione (v.1). Ma è Giovanni Battista la figura importante che in questo brano ci narra come poter vivere il tempo di questa attesa della venuta del Signore. Giovanni è precursore di Gesù, attualizza le Scritture, il suo compito è preparare la via e raddrizzare i sentieri, questo compito si realizza nel battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Per convertirsi bisogna prima avere riconosciuto le nostre mancanze, i nostri peccati. Bisogna percepire che a volte abbiamo un cuore indurito. È solo a partire da questo guardarci profondamente e onestamente davanti a Dio che è possibile il cambiamento di mentalità che ogni conversione comporta.

Preparare il nostro cuore all’incontro con Dio è possibile se vegliamo costantemente, se desideriamo di avere un cuore docile e grato alla vita, se lasciamo che lo spirito preghi nel nostro cuore, se viviamo in sobrietà cercando soprattutto di donare ai nostri fratelli lo stesso amore che abbiamo ricevuto da Dio. Se cerchiamo di raddrizzare ciò che in noi non è del tutto sano o portatore di vita per i nostri fratelli.

L’insegnamento che ci lascia Giovanni Battista è proprio la sua grandezza nel riconoscersi ‘piccoli’ davanti a Gesù. Con l’esempio della sua condotta di vita fatta di sobrietà, essenzialità, umiltà e capacità di servizio, Giovanni ci propone lo stile che ogni discepolo di Gesù è chiamato a vivere nella attesa del ritorno del nostro Signore.

 

Commento Francescano

 

San Francesco d’Assisi, all’inizio del suo cammino, decise di preparare la strada del Signore assumendo l’atteggiamento della penitenza, cioè della conversione verso Dio e i fratelli. Nel suo Testamento ci lascia un esempio dello spirito che lo mosse a compiere questo cambiamento: alla fine della sua vita ci ricorda che solo l’amore può trasformare la nostra quotidianità e ciò che siamo.

“Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza cosi: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo” (FF 110).

 

Preghiera

 

Vieni Spirito Santo, Spirito d’amore e di novità, scuotici dalle nostre sicurezze e comodità, guarisci il nostro cuore, donaci la capacità di uscire dai nostri gesti egoisti, rendici coraggiosi nell’ annunciare la via di Gesù, infondici una vita nuova. Facci rinascere dal tuo amore, così diventeremo veri discepoli di Cristo. Amen. 

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