LECTIO DIVINA – 29 Ottobre 2017 – XXX T.O. / A

 

                       

 

 

Es 22,20;Sal 17/18,2-4.47.51;1Ts 1,5c-10;Mt 22,34-40

 

 

 

 

 

La Parola di questa domenica ci invita all’amore di Dio e del prossimo. Le letture sono tra loro legate e mettono in evidenza il tema dell’amore. Nella prima lettura l’amore ci viene presentato attraverso dei divieti, che prescrivono di non fare del male al prossimo; nella seconda lettura siamo invitati ad annunciare con la nostra vita l’amore; nel Vangelo, infine, troviamo tre direzioni fondamentali per vivere l’amore: amare se stessi, amare gli altri e amare Dio.

 

Commento alle letture

 

          Nella prima lettura (Es 22,20-26), tratta dal libro dell’Esodo, ci viene ricordato come rendere concreto l’amore verso il prossimo: chi ama ha un attenzione particolare verso lo straniero, l’orfano, la vedova, loro rappresentano coloro che son indifesi, che non godono di nessun favore e protezione. Nessuno che si trovi nel bisogno o in qualunque necessità deve essere dimenticato e abbandonato, anzi deve essere amato molto di più perché Dio stesso si è messo dalla loro parte: “quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido”(Es 22,22).

          Nell’incontro con Dio perfezioniamo la nostra cura e sollecitudine verso gli altri. Amare significa non molestare, non maltrattare, non opprimere i nostri fratelli. E’ proprio nella relazione con l’altro che conosciamo noi stessi e ci ricordiamo e prendiamo consapevolezza della nostra identità di figli di Dio. Siamo chiamati a fare propri i sentimenti di Dio, far in modo che il bisogno dell’altro venga prima ancora del mio, avere il coraggio di rischiare se stessi per amore.

          Nella seconda lettura (1Ts 1,5-10), San Paolo elogia la comunità di Tessalonica perché “avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove” (1,6) sono divenuti testimoni della fede in Gesù. In mezzo alle prove a volte non è facile dare speranza della nostra fede, ma la gioia dello Spirito Santo ci permette di diventare veri discepoli di Dio. Siamo chiamati anche noi non solo ad amare i nostri fratelli ma a dare esempio, a rendere visibile attraverso la testimonianza della nostra vita, l’amore che abbiamo ricevuto da Dio e dai nostri fratelli che ci hanno generato nella fede.

 

Commento al Vangelo

 

          Nel Vangelo di Matteo (Mt 22,34-40), troviamo ancora Gesù con i farisei: un dottore della Legge mette alla prova Gesù chiedendogli “qual è il grande comandamento”. I farisei riducevano la morale a una serie di precetti, di norme esteriori, preoccupandosi solo dell’esteriorità e Gesù cita a proposito lo Shemà Israel, cioè lo stesso comandamento che il credente ebreo ripeteva e ripete tre volte al giorno: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua vita e con tutta la tua mente” (Dt 6,4-5). “Questo è il grande e primo comandamento”(Mt 22,38): la risposta di Gesù è semplice ed immediata, conoscendo Lui molto bene la Torah cita i due versetti che racchiudono l’esperienza del popolo di Israele. Gesù va così al cuore della situazione, al fondamento della vita umana: l’amore per Dio, ricordandoci che solo amando Dio possiamo essere in grado di amare concretamente e veramente il nostro prossimo.

          Il primo comandamento è quindi amare Dio ma questo comandamento rende necessario ed esige l’amore per il prossimo: “Il secondo poi è simile a quello: ‘Amerai il tuo prossimo come te stesso’”(Mt 22,39). L’originalità nella risposta di Gesù consiste nell’aver collocato i due comandamenti sullo stesso livello. Se amiamo, Dio ci rende partecipi del suo amore, non ci toglie niente, anzi accresce il nostro cuore e ci fa allargare le tende della nostra intimità e fecondità rendendoci capaci di amare il nostro prossimo. I due comandamenti stanno insieme, non sono due amori diversi, ma l’unico amore con direzioni diverse. Possiamo discernere se il nostro amore verso Dio è vero se siamo capaci di vivere secondo la Sua volontà che si concretizza nell’amore per il nostro prossimo: l’amore per il prossimo ci rivela se siamo veramente discepoli di Gesù.

 

          Alcune volte siamo messi alla prova come Gesù, altre volte mettiamo noi alla prova i nostri fratelli con i nostri comportamenti, siamo motivo d’inciampo con le nostre parole o gesti, dentro di noi si nasconde non la sete di verità e di amore ma siamo centrati su di noi. Gesù capovolge la nostra mentalità, allarga i nostri orizzonti ricordandoci che amare Lui con tutto il cuore, con tutta la mente non è solo uno sforzo ascetico, né solo un compito, ma un dono di Dio, un seme da fare fruttificare: è un invito da parte da Dio di cercare la vera felicità, amando. Il vero miracolo della nostra vita è rispondere alla chiamata di Dio e scegliere ogni giorno di amare come Lui, accogliendo la nostra vocazione alla comunione e all’amore.

 

Commento Francescano

 

          San Francesco d’Assisi lascia ai suoi frati la testimonianza del suo amore verso Dio e verso i suoi fratelli che amava con un amore materno, essendo lui un uomo di Dio, libero e capace di amare in pienezza. Invita i suoi frati ad avere un amore forte e umile, vivendo lui stesso nella tenerezza e nella compassione, con la gioia di vivere insieme. L’anonimo Perugino ci ricorda la vita dei primi frati e compagni di San Francesco che rendono visibile questo amore verso Dio non dividendo mai l’amore di Dio dall’amore verso il prossimo.

 

          “Si volevano bene l’un l’altro con affetto profondo, si servivano e procuravano il nutrimento con l’amore d’una madre verso i propri figli. Tanto ardeva in essi il fuoco della carità, che avrebbero volentieri dato la vita l’un per l’altro, proprio come l’avrebbero data per il nome del Signore nostro Gesù Cristo” (FF 1516).

 

Preghiera

 

          L’amore è la chiave che apre ogni strada, è la risposta ad ogni situazione della nostra vita, è il dono da costruire ogni giorno nella relazione con Dio e con i nostri fratelli. Solo davanti al vero Amore ci sentiamo più piccoli e bisognosi di essere amati. Aiutaci, Signore Gesù ad amare come te, donaci il desiderio di fare la tua volontà e di costruire il tuo regno d’amore qui in terra. Amen.

 

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