AMARE LA DRAMMATICITÀ DI UN CAMMINO – La questione della libertà, ossia la strada da percorrere

La questione della libertà, ossia la strada da percorrere

 

Che certezza devo avere io? Che certezza devo avere non delle mie capacità e di ciò che Dio compirà? È come quando a mia figlia Arianna è morto il fidanzato. Il padre al mattino mi telefona dicendomi: «Enrico, è morto Giovanni. Devi andare a dirlo all’Arianna». Non riuscivo a entrare nella stanza dell’Arianna per dirle quello che era successo. Non ce la facevo. Poi mi è venuto su un pensiero semplicissimo: «Enrico, ma tu ti ritieni più intelligente di Cristo che ha creato l’Arianna, pensi veramente di sapere tu meglio di Cristo di che cosa lei abbia bisogno per diventare una donna?». Solo questo pensiero mi ha permesso di aprire la porta e di dire all’Arianna quello che dovevo. Quando non sai che risposte dare dal momento, che nel 99% dei casi io risposte non ne so dare; oppure quando tu ti immagini una risposta, pensi che sia quella la cosa giusta da dire, da fare, mi vien su questo pensiero: «Ma tu, Enrico, sei più intelligente di Cristo da sapere di che cosa ha bisogno quella persona?». E perché mi è venuto un pensiero come questo? Per l’appartenenza a una compagnia come la nostra, con un figlio disabile che adagio adagio mi ha educato e ha modificato un po’ il mio cervello, la mia mentalità, una compagnia che mi aiuta a mettere dentro le cose anche il fattore ultimo che sta all’origine di tutto: il Mistero, un Mistero incontrato, un Mistero che si è fatto compagnia. Questa è diventata per me una cosa imprescindibile.

(Incontro Nazionale delle famiglie per l’accoglienza – Padova, 2017)

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