“NON LASCIATEVI RUBARE LA SPERANZA” – 18 Settembre 2017

Angela e Enrico Craighero: la possibilità di una vita lieta non perché sgombra da dolori e fatiche ma perché interamente spesa per domandare il significato di tutto, saldamente ancorati a una speranza certa.

 

La loro vita è stata significativamente provata dalla nascita, trentasei anni fa, di due gemelli, gravemente disabili che hanno richiesto da subito un accudimento totale che continua ancora oggi. Nei primi anni Enrico ha avvertito maggiormente la ferita per la sua speranza di paternità in qualche modo disattesa dalla dura realtà con cui lui e Angela dovevano fare i conti.

Un giorno, però, mentre imboccavano i figli come al solito, lui si è scoperto affascinato e commosso dal modo con cui sua moglie guardava i due bambini e ha intuito che in quello sguardo di accoglienza gratuita e assoluta c’era il nuovo inizio per lui. Naturalmente quell’intuizione non ha tolto nulla alla sua fatica personale ma, come ci hanno testimoniato entrambi, ha tenuto viva la domanda nel tempo e gli ha permesso di cogliere i tanti segni che sono stati una risposta anche alle loro legittime domande, come ad esempio “chi si occuperà dei nostri figli quando non ci saremo più?”.

Angela ha raccontato di un incontro avvenuto con una famiglia che aveva accolto in adozione un bambino affetto da una grave disabilità e che aveva le stesse esigenze di cura dei suoi figli. In quella testimonianza non cercata ma donata, Angela ha capito ciò che un caro amico sacerdote le aveva provocatoriamente detto tempo prima: “quando non ci sarai più, Dio troverà una mamma migliore di te per loro”.

Il miracolo della vocazione all’accoglienza che rende possibile ad una coppia di amare senza riserve un figlio non biologico e segnato anche da gravi handicap è l’incarnazione della promessa di Dio “anche se ci fosse una donna che si dimenticasse del suo bambino, io non ti dimenticherò mai”.

(Incontro Nazionale delle famiglie per l’accoglienza – Padova, 2017)

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