VIGILANZA – 22 Luglio 2017

La vita interiore esige la fatica della lotta, del non lasciarsi dominare da pensieri che diventino ossessioni, fantasmi. Il vigilante è l’uomo lucido e critico che si lascia colpire e interpellare dagli eventi. E’ presente a sé e agli altri, ha radici in se stesso e non attende dall’esterno di sé la conferma al proprio agire e alla propria identità. E’ l’uomo paziente e perseverante, capace di dare continuità ad una scelta…
L’uomo vigilante si custodisce con il silenzio. Scrive Pascal: ‘La sventura più grande degli uomini deriva da una cosa sola: dal fatto che non sanno rimanere in riposo nella loro camera’. Noi temiamo il silenzio e la solitudine perché nel silenzio l’uomo coglie la sua insufficienza, la sua impotenza, il suo vuoto. Ma il silenzio pone l’uomo sul piano dell’essere, lo situa di fronte all’essenziale: nel silenzio è insito un potere di osservazione, di chiarificazione, di concentrazione sulle cose essenziali. Il silenzio restituisce limpidezza alla vita. E’ solo dal silenzio che può nascere una parola sensata e autorevole; è il silenzio il grembo generante della parola (Luciano Manicardi, La vita interiore oggi).

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