IL NARCISISMO – 19 Luglio 2017

Oggi è possibile rilevare questo dato presente nella nostra società: se da un lato siamo di fronte a un’accentuazione della soggettività (sempre più si presta attenzione ai bisogni soggettivi e ai diritti della soggettività), dall’altro, questa soggettività appare forte in emozioni, ma debolissima nella sua vita interiore. E’ il più delle volte una soggettività segnata patologicamente dal narcisismo e dall’individualismo, dalla carenza della interiorizzazione, cioè del lavoro interiore della vita psicologica, dell’assunzione interiore delle situazioni, degli eventi, dei rapporti, delle relazioni.
Ora, il processo psicologico della interiorizzazione consiste nell’attivare la capacità di intrattenere un dialogo all’interno di sé, di riflettere sulla propria vita integrando gli apporti esterni, di assumere “il vissuto” come materiale da elaborare, di stabilire un sistema di valori in base al quale dar senso alla propria vita. Oggi invece si nota, soprattutto nelle fasce giovanili, una ritirata emotiva di fronte al senso da dare alla vita, di fronte alla progettazione del proprio futuro, si assiste a un ripiegamento su una cultura della sopravvivenza, del giorno per giorno, a una paura che sembra inibire l’assunzione di responsabilità e il compito della propria crescita e della propria maturazione umana. Così, più che l’identità personale saldamente radicata in una vita interiore, si cerca l’apparire, l’immagine di sé da esibire agli altri.
A livello culturale il narcisismo può essere visto come una perdita di valori umani: viene a mancare l’interesse per l’ambiente, per la qualità della vita, per i propri simili. Una società che sacrifica l’ambiente naturale al profitto e al potere, rivela la sua insensibilità per le esigenze umane. La prolificazioni delle cose materiali diventa la misura del progresso del vivere, e l’uomo viene opposto alla donna, il dipendente al datore di lavoro, l’individuo alla società. Quando la ricchezza occupa una posizione più alta della saggezza, quando la notorietà è più ammirata della dignità e quando il successo è più importante del rispetto di sé, vuol dire che la cultura stessa sopravvaluta l’immagine, e deve essere ritenuta narcisistica (Luciano Manicardi, La vita interiore oggi).

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